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Kenya, il presidente: “Rispetto sentenza, si torni a votare”. The seed: “Decisione storica”

Il presidente Kenyatta è deciso a rispettare la sentenza della Corte suprema che ha annullato la sua elezione bis dell'8 agosto

Pubblicato:01-09-2017 15:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:38

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di Vincenzo Giardina, giornalista professionista

Uhuru Kenyatta

ROMA – “Non approvo la sentenza che invalida le elezioni ma sono deciso a rispettarla: così il presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, sul verdetto della Corte suprema che ha annullato il voto dell’8 agosto e così anche la sua conferma alla guida del Paese. I giudici hanno invalidato lo scrutinio denunciando irregolarità e disponendo che si ritorni alle urne entro 60 giorni perchè “il presidente Kenyatta- hanno detto i giudici- non è stato validamente eletto”. Con la sentenza è stata annullata anche la conferma di Kenyatta, eletto una prima volta nel 2013.

DIRETTORE ‘THE SEED’: SENTENZA STORICA, CRESCE DEMOCRAZIA

“È una decisione storica, senza precedenti in Africa, che rafforza la fiducia nella magistratura e mette in discussione l’idea dei presidenti-intoccabili“: padre Daniel Mkado, direttore a Nairobi della rivista ‘The Seed’, commenta per la DIRE la sentenza della Corte suprema che ha invalidato per irregolarità le elezioni dell’8 agosto. Secondo padre Mkado, “il verdetto è giunto come una sorpresa perché i keniani pensavano che il capo dello Stato e il governo dovessero per definizione avere vantaggi”. Insieme con il voto dell’8 agosto, però, è stata invalidata la conferma del presidente Uhuru Kenyatta.


“Una decisione storica” anche per Raila Odinga, l’ex primo ministro oggi leader dell’opposizione. “È il segno dell’indipendenza della magistratura, un passo nella direzione giusta che fa crescere la democrazia” riprende il direttore di ‘The Seed’. Convinto, per altro, che l’incertezza legata a un secondo scrutinio da tenersi entro 60 giorni non sia affatto destinata a innescare disordini e violenze. “Al contrario” dice padre Mkado: “Ora potrà cominciare una fase nuova“. Il riferimento è a un passato, anche recente, difficile: dopo la pubblicazione dei risultati dell’8 agosto le vittime degli scontri erano state 24; più di 1300, sullo sfondo di contrapposizioni e strumentalizzazioni anche a sfondo etnico, le persone uccise dopo le elezioni del 2007.

AMREF: INVALIDATE ELEZIONI, SI APRE FASE DELICATA

Amref – che ha lì il suo quartier generale a Nairobi – ha seguito sin da subito gli sviluppi delle elezioni con il timore che si potesse ripetere l’incubo delle elezioni del 2007, con gli oltre 1000 morti. Intanto il tribunale superiore in Kenya, ha ordinato oggi di condurre una nuova elezione presidenziale entro 60 giorni.

“Ci auguriamo che questa decisione non accenda gli animi della popolazione” commenta Guglielmo Micucci, direttore di Amref Italia. “Dopo le elezioni dell’8 agosto ci sono stati duri scontri, soprattutto in alcune aree remote e nelle baraccopoli. I nostri operatori – che si occupano di garantire la salute e diritti umani – nelle aree meno servite sono rimasti sul campo per offrire alle comunità sostegno in ogni momento. Sono sicuro che continueremo a farlo in onore di un Paese che deve lasciarsi alle spalle pagine tristi del suo cammino democratico. Ci auguriamo che il Kenya dia una prova di maturità, in questo altro passaggio delicato. Abbiamo subito aperto un filo diretto con i nostri operatori che ci stanno informando sugli sviluppi. Noi, con i nostri operatori africani, saremo lì a occuparci di salute”.

 

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