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Il ‘tavolo’ dell’esploratore Fico, i due ‘tavoli’ di Renzi

L'editoriale del direttore Nico Perrone per Direoggi

Pubblicato:01-02-2021 17:29
Ultimo aggiornamento:01-02-2021 17:29

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ROMA – Mentre i rappresentanti dei partiti di maggioranza si confrontano al tavolo sul programma convocato dal presidente della Camera ora ‘esploratore’, Roberto Fico, il leader di Italia Viva continua a destreggiarsi a mani libere.

“Renzi gioca almeno su due tavoli, quello che punta al Conte 3 e quello che continua a lavorare per rendere possibile un governo ‘Ursula’, aperto a Forza Italia e ai moderati”, spiega una fonte che segue da vicino la crisi di Governo. Ma Renzi oggi ha detto che questo fine settimana ci sarà il nuovo governo? “Sì, ma ancora non si sa quale, se con Conte o no”, osserva un esponente Dem.

Anche dentro Italia Viva sono in attesa delle prossime mosse del capo: “E’ chiaro che il tavolo sul programma serve solo a prendere tempo, magari a mettere giù qualche punto in comune in attesa del vero tavolo: il faccia a faccia tra i leader dei partiti di maggioranza”, spiega una fonte ‘renziana’. Ma anche su questo punto, come arrivare al confronto decisivo, la decisione ancora non è presa: non può essere l’esploratore, si ragiona, perché dovrebbe chiamare tutte le delegazioni, non solo i leader. Quindi? Una strada potrebbe essere quella di arrivare ad un accordo sui punti principali del nuovo programma di fine legislatura e lasciare poi a chi indicherà il Capo dello Stato incontrare i leader per il via libera al nuovo governo. Tutto lascia pensare, tenendo conto delle dichiarazioni degli esponenti di maggioranza più importanti, che alla fine l’incarico sarà affidato al premier uscente, Giuseppe Conte. Anche se, sottolinea un parlamentare di Italia Viva, “alla fine bisognerà vedere se Conte accetterà”. Come? “Certo, perché ormai è chiaro che sarà sotto tutela delle forze politiche, con due vicepremier che controlleranno e con decisioni che verranno prese unitariamente… chissà, magari sarà Conte a salutare la compagnia”.


Bisogna fare in fretta, più tempo passa e più la crisi rischia lo stallo e di precipitare. Perché i ‘renziani’ non stanno ad aspettare, anzi ne approfittano per allargare il campo di gioco. Come la ‘mossa’ del deputato Roberto Giachetti, ‘renziano doc’, che oggi ha messo nero su bianco la proposta di istituire una Commissione bicamerale sulle riforme con un presidente scelto dalle opposizioni. Ed è qui che è scattato il campanello d’allarme, perché qualcuno la interpreta come il tentativo di allargare l’alleanza a Forza Italia e ai centristi.

Ai tavoli si discute e impazzano le voci sui ministri che dovrebbero entrare o uscire dal nuovo esecutivo: a partire da Italia Viva, che punta con Maria Elena Boschi alle Infrastrutture (i Trasporti al Dem Graziano Delrio); Teresa Bellanova al Lavoro, Ettore Rosato all’Interno; i Dem, oltre a Delrio, metterebbero in campo Andrea Orlando come vicepremier e ministro o alla Giustizia o all’Ambiente. Si discute ancora della possibilità di nominare Goffredo Bettini sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri. Per quanto riguarda il M5S, sono dati in uscita Nunzia Catalfo (Lavoro) e Paola Pisano (Innovazione). Secondo qualcuno, quest’ultimo posto potrebbe essere sacrificato per far rientrare la fronda degli oppositori interni e affidato ad Alessandro Di Battista. Ma altri smentiscono seccamente: “In un governo con Renzi non siederà mai”.

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