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Consip, telefonino sequestrato a Federica Sciarelli. Fnsi e Usigrai: “Atto grave”

"Sequestrare il telefonino di un giornalista – spiegano i sindacati– vuol dire una palese ed esplicita violazione della segretezza delle sue fonti"

Pubblicato:28-06-2017 13:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:28

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ROMA – La giornalista Federica Sciarelli è indagata nell’inchiesta Consip. La conduttrice di ‘Chi l’ha visto’ è infatti accusata di concorso in rivelazione di segreto, poiché avrebbe fatto da tramite per il passaggio delle informazioni dal Pubblico Ministero Henry John Woodcock  a un giornalista del Fatto Quotidiano. Nell’ambito dell’inchiesta le è stato sequestrato il cellulare. Un atto “grave che viola la segretezza delle fonti”, attaccano i sindacati Fnsi e Usigrai.

“VIOLAZIONE DELLA SEGRETEZZA DELLE FONTI”

“Premesso che la vicenda Consip è una vicenda della massima delicatezza istituzionale e democratica, dal momento che ha tutti i contorni di un duro scontro all’interno degli apparati dello Stato, e premesso che è quanto mai doveroso che si arrivi prima possibile ad individuare mandanti e attori di tale scontro, in questo come in tutti i casi analoghi il sequestro del telefonino di una giornalista resta un atto grave, peraltro già contestato in più sedi“, scrivono in una nota congiunta.

“Sequestrare il telefonino di un giornalista – proseguono – vuol dire una palese ed esplicita violazione della segretezza delle sue fonti. Abbiamo piena fiducia nella magistratura, che deve fare serenamente il proprio lavoro per accertare i fatti, ma è necessario che venga rivista con urgenza la decisione di sequestrare il telefonino di Federica Sciarelli, alla quale va la nostra piena solidarietà”.


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