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Strada chiusa da 13 anni, sindaco in Sicilia si incatena

Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print PALERMO - Singolare protesta del sindaco di Polizzi Generosa, piccolo

Pubblicato:26-02-2019 15:36
Ultimo aggiornamento:26-02-2019 15:36
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PALERMO – Singolare protesta del sindaco di Polizzi Generosa, piccolo centro del Palermitano, Giuseppe Lo Verde, che si è incatenato davanti al Municipio perché da tredici anni la strada che collega il suo comune con la località sciistica di Piano Battaglia è chiusa. “Le Madonie sono incatenate da una politica delle poltrone – afferma Lo Verde – che non risolve i problemi del territorio. I madoniti sono bloccati da una burocrazia che sta distruggendo la nostra economia costringendo ormai da anni i giovani a lasciare questa terra. I nostri comuni sono incatenati da un campanilismo che impedisce di mettere mano a veri progetti organici di sviluppo territoriale”.


Lo Verde spiega così il motivo del suo gesto: “Mi incateno in questa piazza per denunciare pubblicamente che senza un perché da tredici anni si tiene chiusa la strada che collega Polizzi Generosa con Piano Battaglia. Perché da tredici anni si tiene chiuso il percorso più breve che collega un comune madonita con Piano Battaglia? Perché da tredici anni si tiene Polizzi isolato da Piano Battaglia? Perché da tredici anni si distrugge l’economia turistica del comune di Polizzi Generosa impedendoci di accedere ad una parte importante del nostro territorio quale Piano Battaglia?”.


La protesta del primo cittadino andrà avanti nei prossimi giorni. “Mi incateno in questa piazza perché sulle Madonie accade che nevichi come domenica scorsa e a Piano Battaglia non si può andare per sciare. Mi incateno per gridare forte che in questo territorio non si riesce a fare decollare una risorsa economica come Piano Battaglia”. E ancora: “Mi incateno in questa piazza per dire a tutti che il nostro territorio è incatenato perché abbiamo un sistema viario da terzo mondo. Mi incateno in questa piazza perché oggi spostarsi sulle Madonie è diventato impossibile. Mi incateno in questa piazza – conclude – perché voglio dire a tutta l’Italia che in questo nostro sud è diventato un vero e proprio inferno spostarsi per lavorare”.


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