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La moglie di Brizzi: “Barricata in casa da giorni, tribunale mediatico può distruggere esistenza”

ROMA - "Sono barricata in casa da 5 giorni e non

Pubblicato:16-11-2017 08:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:54

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ROMA – “Sono barricata in casa da 5 giorni e non posso nemmeno portare mia figlia di un anno e mezzo al parco, perché sotto al nostro portone ci sono giornalisti e paparazzi a qualsiasi ora del giorno e della notte. Anche questa può essere considerata violenza sulle donne: in questo caso io e mia figlia”. A parlare è Claudia Zanella, moglie di Fausto Brizzi, e queste sono le parole contenute in una lettera che la donna ha indirizzato ieri ai principali quotidiani italiani dopo la bufera che ha investito il marito, accusato da almeno 10 attrici e modelle di averle molestate in sede di provini.

Zanella, che ieri in un’intervista al settimanale ‘Oggi’ aveva difeso il marito parlando di “voci”, scrive una lettera concisa ma dura. E drammatica al tempo stesso. Ricorda che ci sono abusi così come ci sono “attori e attrici alla ricerca di notorietà a tutti i costi“.

E’ ferrea nell’affermare come “si può e si deve dire di no davanti a una avance di un produttore o di un regista importante, se questo non ci piace”, ma fa intendere quanto dolore possa esserci in lei dopo il clamore di questi giorni: “Mi addolora molto- scrive- ascoltare le accuse che sono state rivolte a Fausto in questi giorni perché non corrispondono in nessun modo alla persona che conosco”. E parla di “tribunale mediatico“, ricordandone il potere distruttivo: “Queste accuse formulate in tv, nei salotti televisivi di trasmissioni di gossip, senza nessuna garanzia, possono distruggere la carriera di un uomo, il suo matrimonio e la sua esistenza”, si legge nella lettera.


Infine, il lato personale della faccenda: “Se mio marito ha avuto rapporti con altre donne nel corso del nostro matrimonio, voglio parlarne da sola con lui, nel nostro privato, come è giusto che sia. Devo capire se come moglie mi ha mancato di rispetto. Sono madre di una meravigliosa figlia femmina, e devo esserle di esempio”.

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Il testo integrale della lettera:

“Ho iniziato a fare l’attrice a 11 anni, oggi ne ho 38. In questi anni mi è capitato di sentire di tutto, racconti di molestie di produttori su attori e attrici, abusi di potere da parte di registi e casting (uomini e donne), avance ricevute poco gentili e decisamente fuori luogo. Ho anche conosciuto attori e attrici alla ricerca di notorietà a tutti i costi. Se buona parte di tutto ciò che ho sentito ed è circolato nel nostro mondo fosse vero, da essere umano profondamente rispettoso del prossimo, ne sarei profondamente disgustata. Però deve esserci una distinzione: davanti alla violenza o all’abuso dobbiamo correre dai carabinieri e denunciare; davanti ad un approccio non gradito, invece, dobbiamo rispondere con un secco ‘no’, e andarcene, come ho fatto io stessa molte volte in questi anni nell’ambiente del cinema, della televisione e della moda.

Si può e si deve dire di NO davanti a una avance di un produttore o di un regista importante, se questo non ci piace. Perché la carriera si costruisce con il talento, lo studio, l’impegno, non a letto. Mi addolora molto ascoltare le accuse che sono state rivolte a Fausto in questi giorni perché non corrispondono in nessun modo alla persona che conosco, pur nutrendo il massimo rispetto per le donne che si sono sentite ferite. Mi spiace anche perché a prescindere dal fatto che l’imputato in questo tribunale mediatico sia mio marito, non trovo affatto corretto per nessuno essere descritto come il peggiore dei criminali.

Mio marito ha ribadito, più volte, di non aver mai avuto rapporti non consenzienti. In questo momento gli sono vicina perché così avviene tra una moglie e un marito quando si affrontano periodi difficili. Queste accuse formulate in tv, nei salotti televisivi di trasmissioni di gossip, senza nessuna garanzia, possono distruggere la carriera di un uomo, il suo matrimonio e la sua esistenza. Se mio marito ha avuto rapporti con altre donne nel corso del nostro matrimonio, voglio parlarne da sola con lui, nel nostro privato, come è giusto che sia. Devo capire se come moglie mi ha mancato di rispetto. Sono madre di una meravigliosa figlia femmina, e devo esserle di esempio. 

Sono barricata in casa da 5 giorni e non posso nemmeno portare mia figlia di un anno e mezzo al parco, perché sotto al nostro portone ci sono giornalisti e paparazzi a qualsiasi ora del giorno e della notte.  

Anche questa può essere considerata violenza sulle donne: in questo caso io e mia figlia”


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(Le immagini dell’articolo sono tratte dal profilo Facebook dell’attrice)

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