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Cristiano De Andrè torna a Roma: “Ho fatto pace con il passato”

Il cantautore presenta 'De Andrè canta De Andrè vol. 3', in uscita entro dicembre: 'Ho chiesto scusa a mio padre, ora sono un uomo sereno'

Pubblicato:12-10-2017 09:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:46

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ROMA – Un bilancio “ottimo”, sia per quel che riguarda i live che per l’album appena uscito. Cristiano De Andrè sta girando i teatri italiani per portare in tour il terzo capitolo di ‘De André canta De André’, dove riporta in scena i capolavori del padre Fabrizio.

Una vita controversa quella del figlio d’arte, turbolenta, faticosa per certi aspetti. Tante le discese negli inferi, altrettante le risalite. Rapporti complessi, con il padre, con le donne – in primis le figlie e le compagne – ma soprattutto con se stesso. Eppure tutte queste difficoltà lo hanno reso un uomo nuovo che ha fatto pace con il passato.


Ora Cristiano è un musicista-polistrumentista – a livello tecnico con pochi eguali in Italia – che ha molti progetti in cantiere. Uno di questi tuttavia, è destinato a continuare: quello di cantare il padre ‘Faber’. Perchè negli anni un po’ tutti i musicisti, grandi, piccoli e medi, ci hanno provato. Ma nessuno può farlo meglio di suo figlio.

Quando Cristiano suona, infatti, basta chiudere gli occhi e rivivere il padre. E lui lo sa. “Probabilmente sì, ho la voce che più si avvicina alla sua. Oltre ad avere il suo sangue, l’averlo vissuto, visto scrivere e cantare le sue opere, credo me lo abbia fatto assimilare”.



DE ANDRE’ CANTA DE ANDRE’ TORNA A ROMA

Questo venerdì, il cantautore e la sua band torneranno a Roma al Teatro Olimpico e all’agenzia Dire che lo ha intervistato alla vigilia ha annunciato “una grande sorpresa”, rispetto all’ultima visita nella Capitale all’auditorium lo scorso aprile: “Ogni 5-6 anni voglio riprendere il ‘De andrè canta De andrè, siamo arrivati alla terza edizione e a Natale uscirà il confanetto con le due precedenti e quest’ultima”.

“Cantare mio padre- ha spiegato Cristiano- non è semplice, le sue canzoni sono stracolme di parole e di significati. Ad ogni significato corrisponde un tono della voce. Ha un ‘modus’ unico e io sono felice di poterlo interpretare”.

Tante canzoni, ad ogni tournè, se non ad ogni tappa, se ne aggiungono di nuove, ma quella che dice di cantare più volentieri oggi è un grande classico, la ‘Guerra di Piero’: “E’ contro la guerra ed è il simbolo dell’ultimo album a cui tengo tantissimo”.


LA VERSIONE DI C.

Per rinconciliarsi con se stesso e con gli altri, oltre alla musica, Cristiano ha fatto ricorso alla più terapeutica tra le arti: la scrittura.

Con il libro ‘La versione di C.’, si è scrollato di dosso “un bel po’ di fantasmi. Ho voluto raccontare la mia storia, la mia vita. Mi sono messo a nudo raccontando, appunto, la mia versione dopo che altri ne hanno date tante, troppe, sbagliate”.

In quelle pagine, “c’è molto di me, di chi sono ora e del rapporto con mia madre. Ho voluto chiedere perdono a mio padre e a me stesso”.

Quello di Cristiano, infatti, è un libro sul perdono e sull’accettazione di sé: “Ora sono un uomo sereno che non ha più l’affanno di dover dimostrare, ma con tanti progetti e tanta voglia di continuare a fare quello che amo”.

Oltre al tour, al cofanetto prossimo all’uscita, Cristiano è al lavoro su un album di inediti: “Uscirà non prima della fine del 2018, per il 50esimo anniversario del ’68. Sarà anche questo un modo di commemorare mio padre”.

Dal ’68 infatti, prende spunto il terzo dei concept album di ‘Faber’, tra i più complessi ma anche tra i più riusciti. Cristiano lo farà rivivere, questa volta, più delle altre, a modo suo.

di Ugo Cataluddi

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