NEWS:

Vendevano hot dog in cucine ambulanti davanti al Vaticano: fermati dai Vigili

ROMA - Oggi, nel pomeriggio, personale

Pubblicato:08-02-2016 18:07
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:55

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

venditori hot og

ROMA – Oggi, nel pomeriggio, personale della Polizia Locale, gruppo Aurelio, è intervenuto in via di Porta Cavalleggeri 15 zona Vaticano, fermando due venditori ambulanti di “hot dog” che preparavano e cuocevano i cibi sul posto mediante dei barbecue alimentati a gas: i venditori di fatto indossavano una struttura di tubi metallici che conteneva una bombola di gas dietro, e una graticola sul davanti, cucinando e vendendo i panini praticamente al di sotto delle mura vaticane, luogo peraltro particolamente sotto controllo dal punto di vista ordine pubblico. Al momento del controllo i due, accompagnati da una terza persona, tutti italiani facenti capo ad una Srl, asserivano la regolarità dell’attività e il corretto possesso delle necessarie autorizzazioni.

A tutela della salute pubblica, dopo un primo controllo amministrativo, i Vigili hanno richiesto un intervento da parte di ispettori Asl, in quanto i cibi e le salse risultavano immagazzinati in un contenitore termico all’interno di un’autoveicolo: le verifiche, con adeguata strumentazione, hanno rilevato una temperatura di conservazione di 15°, ben al di sopra dei 4° massimi prescritti dalla legge. Oltre a ciò i Vigili hanno ritenuto necessari ulteriori controlli sulla sicurezza delle “cucine mobili” e sull’igiene dei cibi, visto che i due ambulavano in aree ad alta concentrazione di traffico veicolare, di turisti e pedoni, con i cibi esposti all’aria e al vento, protetti solo da scarsissime protezioni in plexiglass. Condotti i tre negli uffici per ulteriori accertamenti gli agenti, oltre alle sanzioni amministrative, hanno proceduto al sequestro penale di tutte le attrezzature. E’ stata redatta una informativa per l’Autorità Giudiziaria.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it