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Ue, Pd: “No a Dijsselbloem, ripropone austerità”

[caption id="attachment_57636" align="alignleft" width="354"] Jeroen Dijsselbloem[/caption] ROMA - "L’Europa non ha

Pubblicato:04-06-2016 14:59
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:49

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Jeroen_Dijsselbloem

Jeroen Dijsselbloem

ROMA – “L’Europa non ha bisogno di ragionieri ma di politica. Grazie a Juncker proprio la politica è tornata protagonista a Bruxelles. Fa impressione che Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo, riproponga una ricetta di austerità“. È quanto dichiarano i parlamentari europei Isabella De Monte, vice presidente della delegazione Pd, e Nicola Danti.

“Il fallimento delle politiche di austerità è sotto gli occhi di tutti- sottolineano i due esponenti dem- con l’avanzare dei populismi in tutti i Paesi europei, ricchi e meno ricchi. La scelta di Juncker di invertire la rotta in favore della flessibilità è l’unico modo per dare speranza all’Europa e ai cittadini europei. Il Presidente dell’Eurogruppo invece è un nostalgico di un passato fatto di rigore- continuano De Monte e Danti- ma noi non possiamo più permetterci un paraocchi di fronte alle cause di una crisi economica e finanziaria che perdura in molti Paesi europei e crea sfiducia nella gente”, conclude.

juncker

Jean Claude Juncker

Anche da Pina Picierno (Pd) arriva un altolà a non mettere in discussione la linea di Juncker. “Chi oggi attacca Juncker e una politica europea volta finalmente alla flessibilità e non al più cieco rigore sta minando la tenuta stessa dell’Europa“. Prosegue Picierno: “Come si fa a fingere di non vedere quanto oggi la nostra Europa abbia bisogno di una nuova iniezione di fiducia per ritornare a crescere e per non essere più in balia dei populismi più biechi e di usare il suo potere non più per puntare il dito ma per tendere la mano ai cittadini, alle famiglie, alle imprese, e a tutti coloro che hanno voglia di costruire futuro e sviluppo nel nostro vecchio continente?”. “Bene Junker– prosegue ancora Picierno- ad aver cambiato rotta, dunque. L’Europa deve essere sempre più quella degli ultimi mesi e non quella degli ultimi anni. E questa sarà la frontiera sulla quale sconfiggeremo i populismi, nella misura in cui riusciremo a rendere strutturali e non episodiche le politiche espansive messe in campo”, conclude.


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