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Migranti, Lorenzoni: “Quale emergenza? Classi piene di alunni italiani senza cittadinanza”

Franco Lorenzoni interviene sul tema dell'aumento di alunni stranieri nelle classi italiane, registrato dal ministero dell'Istruzione

Pubblicato:12-04-2023 15:50
Ultimo aggiornamento:13-04-2023 09:32

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ROMA – “Se abbiamo un aumento della presenza di alunni stranieri, è perchè siamo di fronte a un processo epocale di trasmutazione. Ci sono tanti giovani senza lavoro al sud del Mediterraneo, mentre qui siamo pochi, vecchi e ricchi: è evidente che quello che è già in atto, un aumento considerevole di persone che dal Sud del mondo si sposteranno, non può essere considerato un’emergenza. Provo rabbia a sentir parlare di emergenza, perchè non è così. È da 30 anni che si parla di emergenza”. Franco Lorenzoni, maestro, educatore e fondatore della Casa-laboratorio di Cenci, interviene così sul tema dell’aumento di alunni stranieri nelle classi italiane, registrato dal ministero dell’Istruzione e del Merito.

Intervistato dall’agenzia di stampa Dire, Lorenzoni, che ha appena pubblicato per Sellerio il libro ‘Educare controvento. Storie di maestre e maestri ribelli‘, spiega che il dato sull’aumento degli alunni stranieri “va scomposto, perché ci sono città e regioni in cui le percentuali sono molto più alte. Ma credo che una scuola ben fatta, come tanti maestri e maestre fanno, sì giovi della complessità”, spiega l’educatore. “Certo, bisogna lavorarci sopra, è una costruzione culturale. Ma la pluralità è utile nell’apprendimento. Il problema è che a questo aumento non si accompagna una legge sullo ius scholae. Questi alunni sono italiani senza cittadinanza. Non hanno diritti come i loro compagni di scuola, e hanno impedimenti gravissimi che sono forme intollerabili di discriminazione”.

Di fronte all’immobilismo della politica, quindi, è la scuola, secondo il maestro, “l’unico luogo pubblico che ha lavorato sull’integrazione. Soprattutto a livello di scuola di infanzia e primaria- aggiunge Lorenzoni- Le difficoltà si incontrano soprattutto andando avanti, nella scuola media e nelle superiori. La dispersione scolastica di alunni di famiglie di provenienza straniera è doppia rispetto a quelli italiani. Quindi la scuola non riesce a colmare del tutto questo gap”.
Spesso concentrati in “scuole-ghetto”, talvolta inseriti in classi di soli stranieri, gli alunni di origine non italiana, nel nostro Paese continuano ad avere una disparità di trattamento, secondo Lorenzoni.
“Dispiace che non si riesca a vedere l’aspetto positivo: l’energia enorme che portano gli immigrati che arrivano. Bisognerebbe capire che la società multietnica è il futuro”, conclude il maestro.


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