ROMA – “Il principio che loro volevano far passare e’ che chi entra in questo Paese, se vuole lavorare, deve pagare il pizzo”. Con queste parole Giovanni Cugliari, artigiano e presidente della Cna provinciale di Vibo Valentia, racconta a Telespazio tv l’aggressione a fini estorsivi subita in pieno centro a Pannaconi di Cessaniti nel corso dello svolgimento della sua attivita’ di piccolo imprenditore. “Ci sono stati tutti i presupposti del sistema- spiega Cugliari- il fatto che ti tagliano la ruota, che devi pagare il pizzo se vuoi lavorare. Nel momento in cui io gli ho detto ‘assolutamente no’, loro hanno utilizzato tutta la cattiveria e violenza che e’ innata in questi soggetti. Basta leggersi un libro di Gratteri, quello che mi e’ successo e’ proprio da manuale: e’ un concetto ‘ndranghetistico che loro hanno applicato.
Non e’ stata una cosa da balordi. Ma io sono un lavoratore da 7 anni e ho perso il padre sul lavoro a 22 anni. So che cosa significa lavorare e guadagnarsi il pane e allo stesso tempo rappresento un’associazione che e’ stata sempre in prima linea. Quindi, non ho avuto la minima esitazione nel denunciare. Come associazione andremo avanti, anche il presidente nazionale incontrera’ tra oggi e domani il ministro Alfano per portare a livello nazionale questa vicenda. Tutto il sistema Cna e’ unito e compatto“. Cugliari annuncia che se ci saranno gli estremi, nel corso del processo, chiedera’ al sindaco del Comune di Cessaniti di costituirsi parte civile. “Ritengo che sia un atto dovuto- sottolinea- perche’ li’ c’e’ una lesione di immagine per un territorio che e’ rimasto sotto scacco a tre soggetti per circa un’ora e venti, in quella piazza non e’ passato nessuno”.
di Maria Carmela Fiumanò, giornalista professionista
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