Modena – Il pieno alla propria auto alimentata a metano risulta oggi (5 ottobre) più economico a Parma, mentre a Modena lo è meno che in tutte le altre province dell’Emilia-Romagna. Emerge da un’indagine della Federconsumatori modenese che, non senza una certa apprensione, chiede di verificare se sul proprio territorio, “non vi siano speculazioni in corso”. L’associazione ha nello specifico comparato i prezzi del metano per autotrazione applicati nella giornata odierna nei distributori delle provincie di Modena, Reggio Emilia, Bologna e Parma. Per ognuno di questi territori sono stati considerati i dieci distributori più convenienti della città capoluogo e dei Comuni limitrofi, escludendo quelli che non modificano i prezzi da tempo (in genere chiusi) e quelli autostradali.
Il prezzo medio emerso è di 2,3 euro al chilo a Parma, 2,4 euro a Reggio Emilia, circa tre euro al chilo a Bologna e quasi 3,5 euro al chilo a Modena. Nella città della Ghirlandina e nei Comuni limitrofi, quindi, il costo di un pieno di metano risulta superiore del 46% rispetto a Parma, del 43% rispetto a Reggio e del 13% rispetto a Bologna. Tra i 40 distributori esaminati- rileva ancora Federconsumatori- due hanno un prezzo inferiore a due euro, entrambi a Parma e 22 hanno un prezzo compreso tra due e tre euro: dieci sono a Reggio Emilia, otto a Bologna, quattro a Parma e nessuno a Modena. Allargando lo sguardo sull’intera regione, il singolo prezzo più conveniente in Emilia-Romagna risulta essere di nuovo a Parma (1,899 euro al chilo), seguita da Ravenna (1,909 euro), Cesena (1,920), Reggio Emilia (2,199), Forlì (2,199), Ferrara (2,299) Rimini (2,299), Piacenza (2,599), Bologna (2,877) e infine Modena 3,099.
Per completezza Federconsumatori precisa che anche in provincia di Modena vi sono singoli distributori con prezzi più convenienti, al di sotto dei tre euro. Succede ad esempio a Sassuolo, Fiorano, Maranello, Carpi e Spilamberto. Ma questo fenomeno sembra molto meno rilevante di quanto accade nelle altre province al di fuori dei Comuni capoluogo. Al netto della situazione generale, con il cambio di contratto che porta a nuove forniture a prezzi maggiori ed al conseguente adeguamento dei prezzi, l’associazione si domanda dunque “perché queste vistose differenze con altri territori?”.
Nel frattempo restano deserti i distributori dove si applicano i prezzi più elevati, anche oltre i quattro euro.
C’è poi anche un tema ecologico: “Sono tanti i metanisti che hanno cessato di utilizzare quel carburante, ricordando con nostalgia gli anni nei quali il costo era inferiore ad 1 euro al chilo. Tanti ancora progettano il ritorno a benzina o diesel”, spiega Federconsumatori. E considerando che in Emilia-Romagna sono presenti circa un quarto delle auto a metano in circolazione in Italia, mentre a Modena le vetture sono 26.000, (oltre ad alcune migliaia di veicoli industriali) non sembra auspicabile che “26.000 modenesi aggiungano questo problema a quelli generali, che riguardano tutti”, dice infine l’ente di tutela dei consumatori.
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