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Milano, Scuola Europa: “Obiettivo ‘climate positive’ entro 10 anni”

Mariolina Esposito (presidente cda): "Una nuova foresta urbana per catturare più CO2 di quella emessa

Pubblicato:08-06-2021 13:18
Ultimo aggiornamento:08-06-2021 13:18

scuola europa milano
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MILANO – “Entro dieci anni, ci piacerebbe rendere l’istituto ‘climate positive’, ovvero in grado di catturare più CO2 di quella emessa. In occasione delle uscite didattiche autunnali cominceremo a piantare alcuni alberi in una zona della città o della provincia che necessita di riforestazione e ripristino della biodiversità, ancora da individuare, con lo scopo, dopo il primo anno, di piantare un albero per ciascuno studente, dando così vita a un vero e proprio bosco della scuola. Gli alberi che daranno vita alla nuova ‘Foresta Scuola Europa’ saranno adottabili dai genitori e dai ragazzi”. È l’annuncio di Mariolina Esposito, presidente del consiglio di amministrazione dell’istituto omnicomprensivo paritario Scuola Europa di Milano. L’approccio ‘climate positive’ è stato già fatto proprio in Italia da diverse aziende ed è stato recentemente lanciato anche nel settore degli eventi con il ‘TreeTicket’, ovvero l’accesso a concerti e spettacoli attraverso l’adozione di una pianta.

Tuttavia, rivendicano dall’istituto “si tratta del primo caso di interessamento da parte di una scuola”. L’intenzione annunciata dal cda rientra in un progetto – a cui la scuola di viale Majno ha aderito – promosso da una società spin-off dell’università di Padova, Etifor, che si occupa di valorizzazione del patrimonio naturale e riforestazione. ‘A scuola di foresta’ prevede quindi non solo la piantumazione di piante a beneficio dell’aria e della biodiversità vegetale cittadina ma anche l’inserimento della ‘foresta’ nel programma didattico d’istituto, in maniera modulabile a seconda del grado di studio. “Il progetto nasce con l’obiettivo di formare nel lungo periodo, in maniera strutturata e coinvolgente, sul tema cruciale del patrimonio boschivo, gli adulti di domani– spiega Ilaria Doimo, project manager di Etifor- ovvero coloro che saranno chiamati a risolvere, o quantomeno tentare di rallentare, la crisi climatica e i suoi effetti, capillari e devastanti, attraverso una gestione sostenibile delle risorse naturali. Comprendere correttamente il complesso funzionamento di una foresta aiuta ad aprire gli occhi su quanto sia fondamentale prendersene cura, dato che si tratta di un micro-contesto che è specchio di dinamiche globali”.

Dal banco al bosco, dall’infanzia al liceo, bimbi e ragazzi studieranno e impareranno a prendersi cura dell’ambiente, attraverso il gioco, l’esperienza diretta e l’approfondimento didattico, anche in un’ottica di orientamento professionale (soprattutto per i più grandi).


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