NEWS:

L’auto elettrica al servizio della rete: in casa Fca arriva il V2G italiano

L'impianto è stato realizzato grazie alla collaborazione di Fca con Engie Eps e Terna. "L'auto elettrica da bene materiale diventa servizio", dice il ministro Patuanelli

Pubblicato:14-09-2020 13:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:52

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Fca, Engie Eps e Terna hanno presentato oggi, nella suggestiva sede dell’Heritage Hub all’interno del comprensorio di Mirafiori di FCA a Torino, il progetto pilota Vehicle-to-Grid (V2G) di mobilità elettrica che, quando sarà interamente completato, diventerà il più grande al mondo. L’impianto V2G, sul piazzale logistico del Drosso, è stato inaugurato nel corso di una conferenza internazionale alla presenza del ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, della sindaca di Torino Chiara Appendino e del presidente della regione Piemonte Alberto Cirio – oltre a numerosi altri ospiti istituzionali e giornalisti nazionali e internazionali – ai quali sono stati illustrati caratteristiche e modalità di funzionamento. 

L’hub V2G di Mirafiori è un progetto ‘100% made in Italy’: da un lato è l’opportunità concreta per il sistema industriale italiano di assumere un ruolo da protagonista nello sviluppo del futuro della mobilità sostenibile; dall’altro è il lavoro comune di tre aziende leader nei propri settori che, attraverso l’utilizzo di una tecnologia innovativa, iniziano a sperimentare una soluzione di ricarica bidirezionale che beneficia di un’aggregazione fisica in un unico punto di interconnessione con la rete elettrica, capace di interagire con altre risorse energetiche presenti in loco. Come noto, la tecnologia V2G consente ai veicoli di scambiare energia in maniera intelligente con la rete, rendendoli una risorsa preziosa per il sistema elettrico nazionale gestito da Terna che, grazie alla sua capillare infrastruttura, ha il ruolo chiave di soggetto abilitatore della transizione energetica.

“Il Vehicle-to-Grid, inoltre, rappresenta un’opportunità per ottimizzare i costi di esercizio delle vetture a vantaggio degli automobilisti e una concreta possibilità per contribuire a realizzare un sistema elettrico sempre più affidabile, efficiente e sostenibile”, precisano da Terna. In tal senso, la tecnologia bidirezionale – che consente sia di caricare la vettura sia di restituire potenza alla rete – funzionerà in modo efficace quando auto e infrastruttura di ricarica parleranno un linguaggio comune, oggetto della sperimentazione avviata con l’inaugurazione dell’impianto. Il V2G rappresenta dunque “un’importante opportunità ed è per tale ragione che FCA – insieme con i partner ENGIE Eps, realizzatore tecnico dell’impianto, e Terna gestore della rete elettrica nazionale ad alta e altissima tensione – si è impegnata in un progetto all’avanguardia, un esempio di vera innovazione”, sottolinea la nota.


La realizzazione dell’impianto, in soli quattro mesi nonostante il lockdown imposto dall’emergenza CoVid-19, ha permesso di trasformare quello che è tipicamente solo un costo (la sosta dei veicoli in attesa di essere consegnati alla rete di vendita) in un beneficio che potrebbe in un futuro non troppo remoto essere sfruttata da chi gestisce una flotta di veicoli. Infatti, un numero (potenzialmente elevato) di mezzi parcheggiati tutto il giorno in un unico luogo rappresenta un’opportunità per fornire servizi alla rete in maniera “aggregata”. 

La prima fase di costruzione dell’impianto ha previsto l’installazione di 32 colonnine V2G in grado di connettere 64 veicoli, con l’obiettivo di sperimentare la tecnologia e la gestione logistica del parcheggio. Entro la fine del 2021 il V2G del Drosso sarà esteso per consentire l’interconnessione fino a 700 veicoli elettrici, risultando l’infrastruttura più grande al mondo di questo tipo mai realizzata. La gestione della seconda fase sarà principalmente dettata da logiche di economicità: gli obiettivi saranno fornire servizi alla rete elettrica di Terna e garantire un risultato economico positivo per FCA ed ENGIE Eps. A copertura del parcheggio destinato alle vetture collegate al V2G, ENGIE Italia è partner nella realizzazione di una maxi-pensilina composta da circa 12 mila pannelli fotovoltaici che andranno ad alimentare con energia elettrica “green” i locali di produzione e di logistica: un impianto che permetterà di produrre su base annua oltre 6.500 MWh di energia, risparmiando così all’ambiente ogni anno oltre 2.100 tonnellate di CO2. Un progetto che rappresenta un significativo contributo verso la decarbonizzazione in ambito industriale

Roberto Di Stefano (responsabile e-Mobility per la region EMEA di FCA) ha spiegato che “la tecnologia Vehicle-to-Grid rappresenta un’importante opportunità per ottimizzare i costi di esercizio delle vetture a vantaggio degli automobilisti, oltre a una concreta possibilità per contribuire alla sostenibilità della performance della rete elettrica. Tuttavia, serve un contesto normativo favorevole al V2G. Il ministero dello Sviluppo Economico ha stabilito criteri e modalità per favorire la diffusione della tecnologia Vehicle-to-Grid in Italia, con lo scopo di agevolare la diffusione dei veicoli elettrici e l’incremento delle risorse di flessibilità di cui il sistema elettrico necessita, per consentire una adeguata integrazione delle fonti rinnovabili. Ora dovrà seguire un completo framework normativo, riferito alla giusta remunerazione dei servizi di stabilizzazione alla rete e a copertura dei costi aggiuntivi associati all’installazione dei dispositivi di connessione bidirezionali e dei sistemi di misura, ai fini dell’erogazione dei servizi ancillari”. 

Per Massimiliano Garri (Direttore Innovazione e Soluzioni Digitali Terna) “Il progetto di mobilità elettrica V2G presentato oggi è il risultato di un virtuoso percorso condiviso di ricerca e sviluppo che rafforza il ruolo centrale di Terna come soggetto abilitatore della transizione energetica. Le e-car rappresentano una potenziale fonte di energia molto rilevante e una grande opportunità per contribuire a realizzare un sistema elettrico più sostenibile e decarbonizzato. L’interazione intelligente e bidirezionale tra auto e rete, inoltre, consente a Terna di poter disporre di maggiori risorse di flessibilità e servizi innovativi che, unite alle nostre competenze distintive, garantiscono una gestione del servizio sempre più affidabile ed efficiente”. 

Infine, Carlalberto Guglielminotti (amministratore delegato di ENGIE Eps) ha affermato che “nel 2030, prevedendo che anche solo il 5 per cento dei veicoli circolanti in Europa siano elettrici, gli EV diverranno la tecnologia dominante che rivoluzionerà la rete elettrica e deciderà ogni singolo equilibrio all’interno dei mercati dell’energia europei. ENGIE Eps, già pioniere e leader nel settore delle micro-reti e nello stoccaggio di energia, non poteva sottrarsi dal raccogliere la sfida di gestire questo enorme cambiamento nel mondo dell’energia, offrendo come di consueto una soluzione tecnologica innovativa. Ecco perché dal 2017 ENGIE Eps ha effettuato importanti investimenti in ricerca e sviluppo, insieme con FCA, per realizzare la tecnologia Vehicle-to-Grid, che oggi inauguriamo. Il V2G è infatti la soluzione che permetterà il più grande cambio di paradigma all’interno del sistema della mobilità elettrica e dei sistemi elettrici mondiali. Noi di ENGIE Eps siamo estremamente orgogliosi di aver permesso la sua realizzazione rendendo la transizione energetica, di per sé già inarrestabile, finalmente più veloce e più sostenibile”.

PATUANELLI: SPERIMENTAZIONE FCA SISTEMA V2G PUNTO ARRIVO E PARTENZA

Con la realizzazione nel Fca Heritage Hub del comprensorio di Mirafiori a Torino del progetto sperimentale V2G (Vehicle-to-the-Grid) “più grande del suo genere al mondo”, realizzato grazie alla collaborazione di Fca con Engie Eps e Terna, l’auto elettrica “da bene materiale diventa servizio, ed è un po’ il destino di molti beni materiali prodotti oggi il cui destino grazie alle reti digitale è di diventare servizi”. Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico, lo dice in diretta Facebook da Torino per la presentazione del progetto pilota ‘Vehicle To Grid’ (V2G). Con tale tecnologia la batteria dell’auto elettrica acquisisce elettricità quandoi in carica ma quando il mezzo è fermo ne cede alla rete, contribuendo alla sua stabilizzazione, tema chiave nell’era delle fonti rinnovabili non completamente programmabili e della relativa moltiplicazione dei punti di produzione sulla rete. Oggi, quindi, precisa Patuanelli, siamo a un “punto di arrivo e di partenza”, perché la soluzione sarà sempre più diffusa nel futuro, così come e seguendo il percorso dell’auto elettrica.

Quella di oggi è la “partenza di sperimentazione vera– spiega il ministro- non solo un mezzo collegato a una colonnina ma un numero importante, su un parco ampio, 64 mezzi ma con possibilita svilupparlo rapidamente”.

Però questo “percorso ha bisogno di certezza”, dice Patuanelli, aggiungendo che “il DM di gennaio porta oggi a valutare gli elementi che ARERA dovrà mettere in campo, parliamo di servizi che offrono cittadini possessori di questi mezzi (elettrici, ndr) e che hanno bisogno di una regolazione per servizi che offrono e ricevono”.

Per ora si tratta di 64 punti di ricarica a 50 kiloWatt con 32 colonnine. Entro la fine del 2021 dovrebbero essere 700 i punti totali di ricarica disponibili, con 25 MegaWatt di capacità totale, cinque da fotovoltaico. “Torino è centro dove automotive e molto importante e connessione con AI esiste già e deve essere sviluppata”, prosegue Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico. 

Crediamo molto nella mobilità elettrica e lo abbiamo dimostrato anche con gli incentivi”, spiega Patuanelli, quindi nell’incentivare questa modalità a zero emissioni si deve anche “sostenere una filiera che stava avendo danni irreparabili dall’emergenza”, e cioè quella dei mezzi a combustione interna ma a basse emissioni.

Ad ogni modo, conclude, “credo ci sia l’opportunità post covid di sfruttare le risorse che avremo nei prossimi anni per imprimere un’accelerazione a percorsi innovazione“, conclude il ministro, con la pandemia che può fungere da “acceleratore di processi che avrebbero impiegato decenni, ma mostrando le fragilità di acuni settori produttivi e la relativa necessità di “.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it