NEWS:

Fortuna: “Confortante l’aumento degli indici di fiducia dei consumatori e delle imprese”

"Tasse? Necessaria riforma dell’Irpef"

Pubblicato:20-12-2019 13:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:47
Autore:

fabio fortuna
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – A dicembre migliora l’indice del clima di consumatori e imprese. A riportarlo l’Istat. “E’ una buona notizia– ha commentato Fabio Fortuna, economista e rettore dell’UniCusano, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus- Questi indici erano attesi con una certa preoccupazione, visto che il 2019 è stato un anno difficile. In questi ultimi mesi la situazione è migliorata. E’ confortante che la fiducia dei consumatori e delle imprese sia migliorata, in un momento in cui indubbiamente a livello interno si intravede un leggero recupero in termini di produzione di Pil, ma in cui ci sono anche degli elementi che invece tendono a far diminuire la fiducia, come la recente crisi della Banca popolare di Bari”.

Lotta ad evasione e taglio della pressione fiscale

“Per fare in modo che la pressione fiscale diminuisca, dobbiamo avere maggiori risorse a disposizione– ha affermato Fortuna- Senza queste risorse non si possono diminuire i prelievi fiscali. Le maggiori risorse dipendono molto dal contrasto all’evasione fiscale. Bisogna agire di pari passo: recuperare l’evasione e diminuire la pressione fiscale. Il ministro Gualtieri ha detto che nel 2020 si lavorerà ad una riforma dell’Irpef. Sono tanti anni che lo sentiamo dire, ma purtroppo l’Irpef non è mutata. Quella attuale è un Irpef che non va bene, perché non garantisce equità di trattamento per tutti i cittadini. E’ giusto che non paghi nulla chi ha poco o nulla, è giusto che paghi poco chi ha poco, è giusto che i redditi medi paghino di meno, ma anche per i redditi alti ci potrebbero essere aliquote minori. Bisognerebbe dunque ridurre il numero e l’entità delle aliquote Irpef, privilegiando i redditi medio-bassi, ma anche non trascurando quelli alti ove possibile”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it