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Cena fascista ad Ascoli, il sindaco si smarca: “Io? Non c’ero”

Fratelli d'Italia si riunisce per commemorare la marcia su Roma, con tanto di menu con stemmi del Ventennio

Pubblicato:31-10-2019 13:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:54
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ASCOLI PICENO – Il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti dà la sua versione dopo polemiche scaturite dalla sua partecipazione ad una cena organizzata da Fratelli d’Italia ad Acquasanta Terme nella serata di lunedì 28 ottobre nel corso della quale sono stati esposti dei menù e delle foto con richiami al fascismo ed alla marcia su Roma.

“Sento l’esigenza umana ed istituzionale di chiarire la mia posizione- spiega oggi Fioravanti in una nota-. Sono stato invitato a un’assemblea di partito. Arrivato sul posto, ho parlato con i presenti delle questioni riguardanti il territorio”, in particolare sulla ricostruzione post sisma, “per la quale ho presentato la mia proposta di deroga della legge sulla concorrenza europea per far lavorare le imprese locali- dice il primo cittadino-. Sono andato via dopo pochi minuti. Non avendo partecipato alla cena, non ho visto i menù con le foto. Altrimenti sarei andato via immediatamente. Tuttavia- aggiunge Fioravanti-. voglio cogliere l’occasione per evidenziare la distanza che separa il centrodestra che guida l’amministrazione di Ascoli -e che aspira a governare il Paese- da queste nostalgie antidemocratiche“.

Come rappresentante delle istituzioni “ho convintamente giurato sulla Costituzione- spiega ancora il sindaco di Ascoli-. Come uomo mi sento per questioni culturali e generazionali lontano da tali idee. In nessun modo la mia amministrazione avalla o avallerà iniziative di questo tipo. Ascoli è medaglia d’oro al valor militare per attività partigiane, questi temi devono unire la politica nel rispetto e nella comprensione della storia- conclude Fioravanti-. Comunque mi scuso e lascerò parlare il buon governo della mia città”.


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