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Venezia, Franceschini: “Limitare i turisti, ma no al contributo d’accesso e ai tornelli”

Il ministro della Cultura rassicura: "Governo lo sa, Venezia richiede misure e risorse straordinarie"

Pubblicato:31-08-2021 14:08
Ultimo aggiornamento:31-08-2021 14:08

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VENEZIA – Il Comune di Venezia sta lavorando ormai da anni all’istituzione di un contributo di accesso per la gestione dei flussi turistici in città, che nei piani si accompagnerebbe a tornelli necessari a verificare che entri solo chi in effetti ne ha diritto, e quindi i residenti, i lavoratori e i visitatori che hanno prenotato. L’idea sembra però non piacere al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che oggi a margine della conferenza stampa di inaugurazione di due nuove sale alle Gallerie dell’Accademia ammette che “c’è un problema che tornerà prepotente, cioè l’eccessivo affollamento in alcuni luoghi fragili delle città d’arte tra cui Venezia“, e che quindi ritiene che “servano misure di limitazione degli accessi in caso di troppa gente”.

Detto questo, però, “nessun ticket a pagamento”, afferma Franceschini. “Penso che il modo per impedire l’accesso di troppe persone che mettono a rischio il patrimonio vada studiato con tutte le nuove tecnologie possibili, le meno invasive possibile. Se diciamo tornello ci immaginiamo il tornello per entrare in un aeroporto, in realtà ci sono tecnologie che sono meno invasive e ottengono lo stesso risultato”. Ad ogni modo, conclude il ministro, “la scelta e la competenza sono dei sindaci, noi siamo qui a dare una mano”. 

I temi di Venezia non sono solo della città ma di tutto il Paese e di tutto il mondo. E quindi è chiaro che c’è un interesse particolare del Governo italiano”, assicura il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.


“Nel Recovery abbiamo messo un finanziamento molto importante per il recupero dell’Arsenale”, ricorda Franceschini. Del resto “l’Europa deve fare molte cose per Venezia, ma non possiamo pensare che sia l’Europa a risolvere i problemi, dobbiamo essere noi italiani”, conclude il ministro. “Io ho la consapevolezza che la straordinarietà di Venezia richiede regole e misure e risorse straordinarie“. 

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