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Filiera della bufalina, Rosati: “Unita per la qualità ai consumatori”

Onorati: "E' una filiera strategica per l'agroalimentare del Lazio"

Pubblicato:31-05-2019 15:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:21
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ROMA – Si è svolto oggi, nella suggestiva cornice di Pantanello, un importante seminario organizzato dall’assessorato Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali della Regione Lazio e da Arsial sul tema della Bufala mediterranea, dalla produzione all’innovazione. Un’intera giornata dedicata all’approfondimento e al confronto sulla produzione e sulle sue tecniche innovative nella filiera del latte e della carne bufalina mediterranea. L’iniziativa ha visto una importante partecipazione di pubblico: ricercatori, allevatori imprenditori della trasformazione e rappresentanti delle categorie professionali. Dopo i saluti dell’assessore Enrica Onorati e del presidente di Arsial Antonio Rosati sono intervenuti professori universitari, rappresentanti dell’Istituto Sperimentale Zooprofilattico Lazio e Toscana e rappresentativi imprenditori.

Il Lazio è il secondo mercato italiano in termini di grandezza– ha dichiarato l’assessore regionale Enrica Onorati- va difeso e sviluppato. Secondo gli ultimi dati Istat, le provincie di Latina e di Frosinone sono cresciute notevolmente nell’ambito della produzione e della trasformazione del latte bufalino e dei suoi derivati. Un potenziale enorme per tutto il Lazio, in termini soprattutto qualitativi e quantitativi. Il seminario di oggi conferma quanto possa essere strategica l’opportunità di diversificare i processi di lavorazione e di produzione, soprattutto con l’implementazione della filiera delle carni bufaline. Per questi motivi, come Istituzione riteniamo che siano sempre più necessarie da un lato la corretta informazione e promozione verso il consumatore, sottolineando il valore aggiunto delle proprietà organolettiche e nutrizionali, e dall’altra una sensibilizzazione dei ristoratori all’utilizzo di tali prodotti. La carne di bufala e i derivati del suo latte hanno infatti importanti proprietà nutrizionali e sono alla base di sani regimi alimentari. È importante- ha concluso l’assessore- fare sistema per sostenere le aziende e per sviluppare meccanismi di cooperazione e di filiera, investendo nella ricerca scientifica a servizio del settore”.

“Quella dedicata al latte e alla carne bufalina è stata una bellissima giornata che ripeteremo anche per altre filiere. Oggi è emerso con chiarezza che il quadrante della provincia di Frosinone, quella di Latina e in parte quella di Roma ha le condizioni perché questo straordinario prodotto diventi un anello importante per quel territorio. La novità più rilevante è che Arsial e Regione Lazio hanno messo insieme tutti gli attori della filiera. Questo è il modo giusto per andare avanti in tutti i settori, tenendo sempre come stella polare le parole d’ordine ‘cooperare per competere'”. Così il presidente dell’Arsial, Antonio Rosati, a proposito del seminario che si è tenuto oggi a Pantanello (Lt).


“Abbiamo messo insieme tutta la filiera del latte bufalino, cioè le famose mozzarelle di bufala, e anche della carne insieme ai ricercatori e studiosi sia di Arsial che dell’Università di Napoli per trovare il modo migliore di produrre, a partire dal benessere degli animali, perché siamo convinti che la qualità sia la via maestra per difendere il reddito degli agricoltori. È emersa anche l’esigenza di essere uniti, di cooperare per competere, appunto, per avere un prodotto pagato meglio anche grazie a una migliore informazione ai consumatori”. E proprio a proposito di informazione sui prodotti, Rosati intervistato dall’agenzia Dire ha spiegato che “oggi insieme a me e all’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, Enrica Onorati, c’era anche il presidente della commissione regionale, Valerio Novelli, con il quale è maturata l’idea di fare una riunione della commissione per trovare risorse aggiuntive e fare una corretta informazione per far capire ai consumatori che se è vero che la qualità va pagata, è altrettanto vero che se la filiera è unita può arrivare direttamente ai consumatori a prezzi ragionevoli anche per le famiglie normali. In più- così ancora Rosati- non tutti sanno che la carne di bufala, spesso vista con diffidenza, è invece povera di colesterolo e ricca di ferro. Per questo una corretta informazione può far bene sia ai produttori che ai consumatori”.

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