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Via Petroni a Bologna, la linea dura di Merola: “Sana repressione. Chi sgarra chiuderà”

Il Cucchiaio doro sabato sera ha preso un'altra multa per aver violato l'ordinanza del sindaco

Pubblicato:30-10-2017 12:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:50

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BOLOGNA – “In via Petroni? Una sana repressione“. Ribadisce la propria linea il sindaco di Bologna, Virginio Merola, di fronte alla ‘resistenza’ del Cucchiaio d’oro, che è stato multato anche sabato sera per non aver rispettato l’obbligo di chiusura anticipata (alle 19) imposta dall’ordinanza di Palazzo D’Accursio.

“SE IL LOCALE CONTINUA SARA’ CHIUSO”

“Stiamo facendo tutte multe necessarie- ha sottolineato questa mattina il primo cittadini- se continua, il locale sarà chiuso, come è normale in una democrazia, dove ci sono regole che tutti sono tenuti a rispettare”. Ma sono “possibili vie di mediazione? La via di mediazione è collaborare- risponde Merola- noi stiamo intervenendo molto su piazza Verdi, abbiamo già dimostrato con il Guasto che la situazione può cambiare. Si tratta di dare occasioni diverse di intrattenimento al pubblico rispetto allo sballo e all’alcol a poco prezzo”. Dunque “andremo avanti con determinazione su questa strada, continuerà la presenza dei vigili e delle forze di polizia. Chi non capisce che bisogna adeguarsi per avere una città civile ne subirà la conseguenze”.


LE DUE ORDINANZE ‘AD PERSONAM’ PER L’ABSOLUTE CAFE’ E IL CUCCHIAIO D’ORO: CHIUSI ALLE 19

Mercoledì scorso, il sindaco aveva firmato due ordinanze specifiche per imporre a due locali di via Petroni la chiusura anticipata alle 19: l’Absolute Cafè e, appunto, il Cucchiaio d’oro. Contro questi locali sono arrivate infatti, spiegava l’amministrazione la settimana scorsa, “numerose segnalazioni dei residenti su disturbo alla quiete pubblica e degrado urbano, problemi legati alle violazioni delle normali regole di convivenza civile da parte di frequentatori dei due locali, in particolare assembramenti, schiamazzi, urla“.


Le ordinanze dirette all’Absolute Cafè e al Cucchiaio d’oro (valide tutti i giorni fino al 28 febbraio 2018 e senza deroghe) sono state firmate in base all’articolo 50, comma 5, del Testo unico sull’ordinamento degli enti locali (Tuel), così come modificato dalla cosiddetta legge Minniti sulla sicurezza nelle città, “che riconosce in capo al sindaco, quale rappresentante della comunità locale- ricorda il Comune- il potere di adottare provvedimenti contingibili e urgenti al fine di tutelare il decoro e la vivibilità urbana“. Le ordinanze partono dalle

La Polizia municipale, poi,  conferma  l’esistenza di “un problema di sicurezza urbana, attribuibile ad alcune azioni e omissioni da parte dei gestori delle due attività”. Come ad esempio “la promozione di bevande alcoliche a basso prezzo pubblicizzate sulle vetrine del locale e su alcuni siti web, che determinando l’affluenza di numerosi avventori” oppure “il consumo di bevande davanti al locale con l’utilizzo dei veicoli in sosta come piani d’appoggio per bicchieri e bottiglie che poi vengono abbandonati”.

Sono state poi riscontrate anche la presenza di “liquido organico maleodorante” sul marciapiede e “l’assenza di qualunque efficace attività di sensibilizzazione della propria clientela a evitare lo stazionamento nei pressi del locale, fonte di notevole disturbo e intralcio, tanto che gli avventori, occupando la strada, ostacolano il transito dei veicoli e il passaggio dei pedoni, compresi i residenti”. Il tutto “senza rispettare il Regolamento di Polizia urbana- sostiene il Comune- che prevede all’articolo 15 l’obbligo da parte dei gestori di pubblici esercizi di adottare tutte le misure idonee a contenere il fenomeno di degrado e disturbo alla quiete, anche sensibilizzando gli avventori a evitare comportamenti contrari alla quiete pubblica e all’igiene e al decoro dello spazio pubblico”.

La multa in caso di mancato rispetto va dai 300 a 500 euro, e in caso di reiterata inosservanza, scatterà la comunicazione al questore. Dal canto suo la Questura pochi giorni fa ha sospeso la licenza per un mese alla titolare dell’Absolute, dopo che la titolare è stata accusata di aver incitato gli avventori contro i vigili.

di Maurizio Papa, giornalista professionista

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