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Manfredonia (Acli): “Ripartire dal lavoro, un’occupazione dignitosa sia priorità”

"Da troppo tempo il lavoro è stato abbandonato, è da lì che bisogna ripartire": abbiamo intervistato Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli

Pubblicato:30-09-2022 18:08
Ultimo aggiornamento:30-09-2022 18:08

manfredonia acli
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ROMA – “Ripartire dal lavoro”, da un’occupazione che dia “dignità” a tutti: a chi era tutelato e chi, soprattutto durante la pandemia, non lo è più stato. Lo dice Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli, intervistato dall’agenzia Dire.
Ad Assisi è in corso il 54° incontro nazionale di studi promosso dalle Acli e dedicato al tema ‘Dignità e Lavoro: vie per la Speranza’. Dalla città umbra, Manfredonia osserva: “Ripartiamo da Assisi perché Assisi è la città della pace e in questo momento, anche simbolicamente, è importante parlare di pace”. Ma soprattutto, aggiunge, “di lavoro: è da lì che bisogna partire per far star bene gli italiani. Da troppo tempo il lavoro è stato abbandonato. Parliamo di lavoro come luogo di dignità, di lavoro per i giovani e come luogo di parità salariale per le donne”.
Un lavoro dignitoso per tutti, dice ancora Manfredonia, deve essere la stella polare della politica, un modo “per individuare le vie della speranza. Il lavoro è un problema, ma anche una sfida per tutti noi”.


“I PARTITI RITROVINO CREDIBILITÀ”

Quello che verrà sarà “un governo di destra”, perché dal voto emerge che “c’è un vincitore chiaro e un orientamento chiaro su “chi dovrà essere premier” dice Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli intervistato dall’agenzia Dire. “Come dice il cardinal Zuppi- noi dobbiamo trovare tutto quello che unisce: non troveranno le Acli che fanno contrapposizione ma porteranno le loro idee, come sempre. Sappiamo da che parte stare”.
Da Assisi, Manfredonia parla di “un voto influenzato dall’irresponsabilità di far cadere anzitempo il governo Draghi e da un’astensione fortissima che deve far riflettere tutti“. A suo avviso “il disagio è stato interpretato meglio dalla destra o da una sinistra che si poneva agli estremi. E’ stato più un voto di protesta”.
Per Manfredonia “c’è un tema di governo e un tema di politica, perché con 600 parlamentari la rappresentanza è un po’ debilitata ma soprattutto è la forma partito che deve ritrovare vigore per legare persone a istituzioni. La politica oggi non è vista più come un collegamento con le istituzioni che ti possono cambiare la vita. La priorità per la politica è di essere credibile”. Il presidente delle Acli auspica “la riforma della legge elettorale e dell’art. 49 della Costituzione che parla dei partiti”, ma sottolinea: “Le priorità sono la questione energetica e il lavoro”.


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