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In Piazza Maggiore a Bologna 218 bare. Il monito di Zuppi: le morti bianche scandalizzino

Iniziativa-choc della Uil: 218 bare di cartone adagiate di fronte a San Petronio per sensibilizzare i cittadini sull'emergenza delle morti sul lavoro. Il messaggio di Zuppi: "La sicurezza è un dovere, non un costo".

Pubblicato:17-05-2024 15:19
Ultimo aggiornamento:17-05-2024 15:19

bare uil in piazza Maggiore
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BOLOGNA- Una distesa di bare di cartone sul Crescentone: 218, per la precisione, tante quanti le morti sul lavoro registrate in Emilia-Romagna dal 2022 a oggi. A poco più di un mese dalla strage nella centrale Enel di Suviana, costata la vita a sette lavoratori, la Uil porta a Bologna (dopo Roma, Napoli, Firenze e Milano) l’iniziativa-choc che punta ad accendere i riflettori sull’emergenza morti bianche in Italia.

“LA SICUREZZA UN DOVERE, NON UN COSTO”

Il lavoro è vita e deve essere per la vita e per la dignità delle persone. Se diventa causa di morte e porta allo sfruttamento e all’ingiustizia, ciò deve generare corale e convinta repulsione“, scrive il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei e arcivescovo del capoluogo emiliano, nel messaggio letto sul palco allestito dal sindacato in Piazza Maggiore. “Tre incidenti mortali sul lavoro al giorno in Italia è un numero troppo alto. E sembra non diminuire. La sicurezza richiede investimenti, controlli, sistemi di prevenzione che aiutino e non penalizzino. Non si tratta di investimenti facoltativi. Se la sicurezza è vista come un costo aggiuntivo, fastidioso e inutile, significa che siamo irresponsabili. Da ciò derivano le tragedie”, ammonisce Zuppi. “Lavoro e morte non devono mai abbracciarsi. Le vittime sul lavoro sono uno scandalo. La sicurezza non è costo o un lusso, ma un dovere a cui corrisponde un diritto“, scandisce l’arcivescovo di Bologna.

SCUOTERE LE COSCIENZE

“Si fa troppo poco, ci sono tante parole di cordoglio il giorno dopo, anche dopo Suviana, ma poi non vengono prese delle decisioni. Noi con questa iniziativa vogliamo dare un colpo alle coscienze perché la politica cambi passo e prenda decisioni. La sicurezza, purtroppo, non è una priorità della politica, così come il lavoro. È una tragica realtà”, denuncia il segretario della Uil di Bologna e dell’Emilia-Romagna, Marcello Borghetti.


“POLITICA E IMPRESE AGISCANO”

“Siamo in una piazza piena di bare. Poco più di una settimana fa questa piazza ha ospitato un palco in cui abbiamo ricordato i morti di Suviana. Dopo quella strage, abbiamo visto altre cinque persone morire sul luogo di lavoro a Palermo. Occorre fare più rumore possibile, perché a livello nazionale, il governo, il mondo delle imprese e il Parlamento attivino qualcosa di urgente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro“, scandisce il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che dal palco è tornato a chiedere “verità e giustizia” per i morti di Suviana.

OBIETTIVO UIL: ZERO MORTI SUL LAVORO

“La nostra è un’iniziativa forte. Portare decine di bare nelle piazze italiane serve a far capire a tutti che ci sono in Italia tante persone che muoiono sul lavoro, anche in Emilia-Romagna. Quello che abbiamo fatto finora non basta. Per la Uil questa campagna viene prima di tutto il resto, perché l’obiettivo di arrivare a zero morti sul lavoro è un obiettivo concreto. Perciò chiediamo un confronto vero con il governo e a tutti gli attori istituzionali di unirsi: la vita viene prima del profitto”, dice Ivana Veronese, segretaria generale della Uil. “Questi non sono numeri, ma persone, bisogna mettere da parte profitto per la vita delle persone”, insiste il presidente Ital-Uil nazionale, Giuliano Zignani. Secondo dati Inail, in Emilia-Romagna dal 2022 218 persone hanno perso la vita sul luogo di lavoro: 103 nel 2022, 91 nel 2023, 16 quest’anno fino al 31 marzo, più altri otto ad aprile.

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