ROMA – “Nessun movente razziale”. Così i Carabinieri del Comando provinciale di Latina, escludono categoricamente che i due italiani, una guardia giurata e un autista di Aprilia, accusati della morte di un cittadino marocchino avvenuta tra sabato e domenica sula via Nettunense, possano aver agito perché mossi dall’odio razziale.
I due vivono ad Aprilia in via Guardapasso, nel condominio dov’è stata intercettata l’auto a bordo della quale viaggiava il 43enne straniero. Non hanno precedenti e “tantomeno legami con gruppi o partiti politici di alcun tipo”.
Secondo quanto ricostruito dai militari, i due italiani e il terzo che era con loro rimasto in disparte durante l’aggressione, si conoscevano appena. “Da parte nostra non abbiamo contezza della presenza di ronde ad Aprilia“, confermano i Carabinieri, ma la circostanza non può essere esclusa. Saranno la indagini a chiarirlo.
Nulla di determinante intanto, avrebbe rilevato la visione delle telecamere di sorveglianza del bar sulla via Nettunense davanti al quale è avvenuto il pestaggio. La scena dell’aggressione al 43enne marocchino Hady Zaitouni, avviene ai margini dell’inquadratura ed è disturbata dalla luce diretta delle auto.
Quel che è certo è che a bordo dell’auto della vittima, i Carabinieri hanno ritrovato oggetti da scasso, “non un semplice piede di porco ma arnesi di precisione”, come sottolinea il comandante Provinciale dei Carabinieri di Latina, il Colonnello Gabriele Vitagliano.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it