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Covid, Aifa approva il vaccino Astrazeneca

L'approvazione arriva il giorno dopo quella dell'Ema. Nelle raccomandazioni si suggerisce come preferibile l'utilizzo sugli under 55

Pubblicato:30-01-2021 17:01
Ultimo aggiornamento:30-01-2021 20:23
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ROMA – La Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del Farmaco ha approvato il vaccino di AstraZeneca, che in questo modo potrà essere utilizzato anche in Italia. L’ok arriva il giorno dopo quello dell’Ema. La Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia raccomanda l’utilizzo del vaccino AstraZeneca preferibilmente per la fascia d’età compresa tra i 18 e i 55 anni. L’azienda nei suoi studi clinici ha infatti arruolato un numero più basso di anziani e dunque ci sono meno dati sulle persone nelle fasce di età più avanzate.

AIFA: “TERZO VACCINO IMPORTANTE CONTRIBUTO PER LA CAMPAGNA IN CORSO”

“L’arrivo di un terzo vaccino rappresenta un importante contributo alla campagna vaccinale in corso– dice il dg di Aifa Nicola Magrini– Aifa ha fornito indicazioni per ottimizzare l’utilizzo dei vaccini esistenti sfruttandone al meglio le diverse caratteristiche”. Nel comunicato stampa diffuso si legge ancora: “La Commissione tecnico-scientifica (CTS) dell’Agenzia, riunitasi oggi, 30 gennaio 2021, ha confermato la valutazione dell’EMA sull’efficacia (59,5% nella riduzione delle infezioni sintomatiche da COVID-19) e sul rapporto beneficio/rischio favorevole del vaccino. Abbiamo quindi una valida opzione aggiuntiva nel contrasto della pandemia, anche in considerazione della maggiore maneggevolezza d’uso di questo vaccino. Si tratta di uno strumento che rafforza la campagna vaccinale in Italia e, seppure i dati a disposizione indichino una efficacia inferiore a quella degli altri due vaccini disponibili, la comparazione tra i tre vaccini è difficile, tenuto conto delle diversità delle popolazioni studiate e della necessità di completare gli studi”.

“In particolare- si legge ancora- i dati degli studi registrativi del vaccino AstraZeneca mostrano un livello di incertezza nella stima di efficacia nei soggetti sopra i 55 anni, in quanto tale popolazione (nella quale tuttavia si è osservata una buona risposta anticorpale) era scarsamente rappresentata.
Nel tentativo di contestualizzare le migliori condizioni di utilizzo di questo vaccino rispetto agli altri vaccini disponibili (BioNTech/Pfizer e Moderna) e sottolineando che una valutazione conclusiva potrà avvenire solo al termine degli studi clinici in corso, la CTS ha suggerito: un utilizzo preferenziale dei vaccini a RNA messaggero nei soggetti più anziani e/o più fragili. Per la definizione di specifiche categorie di rischio si rimanda a quanto previsto dal piano strategico per la vaccinazione anti SARS-CoV2/COVID-19 del Ministero della Salute. Un utilizzo preferenziale del vaccino AstraZeneca, in attesa di acquisire ulteriori dati, in soggetti tra i 18 e i 55 anni, per i quali sono disponibili evidenze maggiormente solide”. “La Commissione si è riservata infine di fornire indicazioni puntuali su aspetti più specifici, quali l’intervallo tra la somministrazione delle due dosi, a seguito di ulteriori approfondimenti”.


ARCURI: “A FINE FEBBRAIO 6.364.808 DOSI CONSEGNATE”

“Ad oggi abbiamo somministrato 1,8 milioni di vaccini, oltre 462mila seconde dosi. La vaccinazione è ripresa, stiamo usando le dosi conservate e quelle che stanno arrivando per somministrare le seconde dosi”. Lo ha detto a quanto si apprende il commissario Domenico Arcuri durante un vertice con le Regioni sul piano vaccinale anti covid. “Pfizer- ha spiegato Arcuri- ha ridotto le fiale del 29% nella settimana precedente a questa e ridotto di circa il 20% le fiale consegnate questa settimana. L’Avvocatura ha inviato la diffida e la richiesta alla UE di iniziare un contenzioso per conto del Governo italiano. Pfizer ha risposto alla prima lettera dicendo di essere inadempiente e che avrebbe recuperato nelle settimane successive, comunque entro la fine di marzo. Le interlocuzioni con l’ambasciatore a Bruxelles proseguono e vediamo come procede il contenzioso europeo”. “Per quel che riguarda il vaccino Moderna-, ha specificato Arcuri- la consegna è in arrivo alle regioni l’1 febbraio. Hanno comunicato che riduce, in maniera omogenea tra le regioni, del 20% le dosi della consegna dell’8 febbraio (da 163.200 a 132.200) e del 22 febbraio, specificando che nel mese di marzo recupereranno le minori consegne. Arriveremo a fine febbraio a 6.364.808 dosi consegnate, per finire il primo target e iniziare già il secondo. Il personale da acquisire per febbraio sarà di 2.679 unità”.

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