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Su Netflix arriva ‘Suburraeterna’: “Roma condannata in eterno, come l’attesa per lo stadio”

Alla Festa del Cinema di Roma il reboot di 'Suburra', dal 14 novembre su Netflix

Pubblicato:29-10-2023 18:35
Ultimo aggiornamento:29-10-2023 18:58

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ROMA – Gli equilibri e squilibri di potere tra Chiesa, Stato e crimine esplorati nel film ‘Suburra’ e nell’omonima serie in tre stagioni tornano nel nuovo progetto tv di Netflix, dal titolo ’Suburraeterna’. Dal 14 novembre in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo, la serie è ambientata nella Roma del 2011. Il governo rischia di cadere, il Vaticano è in crisi e le piazze della città sono letteralmente date alle fiamme. Cinaglia (Filippo Nigro) ha provato a raccogliere l’eredità di Samurai e, insieme a Badali (Emmanuele Aita), continua a gestire gli affari criminali della città, con l’aiuto di Adelaide (Paola Sotgiu) e Angelica (Carlotta Antonelli), rimaste a capo degli Anacleti, e di Nadia (Federica Sabatini), che le aiuta a gestire le piazze di spaccio di Ostia. Ma c’è chi questo sistema non lo accetta più. Nuovi protagonisti scendono in campo, stravolgendo gli equilibri di Roma: inizia così una rivoluzione che, dalla Chiesa al Campidoglio e fino alle spiagge di Ostia, si espande velocemente per cancellare tutto ciò che rappresenta il passato. Andato via da Roma dopo la morte del suo amato Aureliano (Alessandro. Borghi), Spadino (Giacomo Ferrara) è costretto costretto a tornare a casa per evitare che la sua famiglia venga messa in pericolo insieme a tutto il resto, e a cercare nuovi alleati, anche laddove non avrebbe mai pensato di trovarli. Ma la guerra è guerra e in palio c’è il controllo di Roma, “una città senza speranza”, dice un automobilista in una scena. “Il titolo è azzeccato perché sembra che Roma sia eternamente condannata a certe situazioni, ad una certa stagnazione rispetto a lavori, opere e infrastrutture. Per questo ‘Suburra’ è una serie riconoscibile non solo per i romani”, ha detto Nigro all’agenzia Dire.

La serie è ambientata nel 2011 “ma sembra che siamo sempre allo stesso punto. Lo stadio della Roma bisogna ancora farlo e la serie gioca anche su questo”. E non solo. “Ci hanno chiuso il ponte di ferro, per non parlare di tutti i lavori che ci sono adesso in giro per Roma e la situazione attuale di Piazza Venezia. Sono tutte cose che vanno fatte, ci sono anche dei fondi fondi del Pnrr che vanno giustamente usati. Sono solo curiose le tempistiche e il modo. È pur vero che è una città complicata, difficile da governare. Al massimo puoi amministrarla, come diceva Cinaglia nella terza stazione di ‘Suburra’, ha concluso Nigro. Tra le novità della stagione Marlon Joubert, Aliosha Massine, Yamina Brirmi, Morris Sarra e Gabriele Di Stadio. Ma la vera rivelazione di questa stagione è la trasformazione del personaggio interpretato da Giacomo Ferrara che, per ‘Suburraeterna’ lascia a casa il look e i vizi di Spadino per essere Alberto Anacleti. “Attraverso Spadino/Alberto interpreto una criminalità lontana dallo stereotipo anche nel mondo di raccontare la sua omosessualità e la sua ambiguità. In ‘Suburra’ Spadino passava dall’essere spietato all’essere fragile e dolce”, ha detto Ferrara alla Dire. “In ‘Suburraeterna’ questa fragilità è più esplicita che mai e non ha paura di mostrarla. È un uomo, è cresciuto, ha abbandonato il suo look stravagante, i suoi vizi e le sue maschere.


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