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Etiopia, governo proclama tregua in Tigray: i ribelli avanzano

Per Gatachew Reda, portavoce del Tplf, il Fronte popolare di liberazione del Tigray, le unità in lotta contro l'esercito di Addis Abeba hanno ripreso il capoluogo Macallé

Pubblicato:29-06-2021 09:25
Ultimo aggiornamento:30-06-2021 15:42
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ROMA – Il governo federale dell’Etiopia ha proclamato un cessate il fuoco in Tigray, dopo un susseguirsi di notizie e annunci rispetto a una controffensiva di forze ribelli. Secondo Gatachew Reda, portavoce del Tplf, il Fronte popolare di liberazione del Tigray, le unità in lotta contro l’esercito di Addis Abeba hanno ripreso il capoluogo Macallé.

FIORE (UNICEF): “RAID MILITARI IN UFFICIO ONU A MACALLÈFIORE

Un raid dell’esercito federale dell’Etiopia nell’ufficio di Unicef a Macallè, il capoluogo del Tigray, è stato denunciato oggi dal direttore esecutivo del Fondo dell’Onu, Henrietta Fiore.
Secondo la responsabile, nel corso dell’irruzione i militari hanno smantellato le apparecchiature per la connessione internet.
Fiore ha denunciato il raid come un’ingerenza nelle operazioni di assistenza e una violazione del diritto umanitario internazionale. “Non dovremmo mai essere un obiettivo” ha aggiunto la direttrice, secondo la quale in Etiopia il Fondo dell’Onu si occupa di aiutare circa 140mila minori a rischio fame a causa di una carestia legata a un conflitto armato.

Oggi il governo di Addis Abeba ha proclamato un cessate il fuoco in Tigray, sostenendo di accogliere così una richiesta dell’amministrazione locale che aveva insediato a novembre.
L’annuncio è giunto dopo il susseguirsi di notizie su una controffensiva dei ribelli del Fronte popolare di liberazione del Tigray (Tplf), storico partito di governo nella regione, costretto a lasciare Macallè otto mesi fa da un’avanzata dell’esercito federale. Secondo fonti concordanti, unità del Tplf hanno raggiunto oggi il centro di Macallè.

 GUTERRES (ONU): AIUTI E SOLUZIONE POLITICA PER IL TIGRAY

La speranza di “un’effettiva cessazione delle ostilità” nel Tigray è stata espressa nella serata di ieri dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, in un colloquio telefonico con il primo ministro dell’Etiopia, Abiy Ahmed. In un messaggio pubblicato su Twitter, Guterres ha sottolineato che “è essenziale che i civili siano protetti, che l’aiuto umanitario raggiunga la popolazione bisognosa e che sia trovata una soluzione politica”. Il conflitto in Tigray è cominciato a novembre, con un’offensiva dell’esercito federale seguita a elezioni locali convocate dal Tplf ma ritenute illegali dal governo di Abiy. Secondo fonti citate da testate locali e internazionali, oggi le truppe federali hanno lasciato completamente la regione. Unità dell’esercito eritreo e milizie ahmara, intervenute al fianco di Addis Abeba, manterrebbero invece posizioni nell’ovest del Tigray.


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