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Elezioni comunali, il Centrodestra si prende tutte le città meno Vicenza dove per 500 voti vince il Centrosinistra

In casa del Centrosinistra e del Pd in particolare fa molto male la perdita di Ancona

Pubblicato:29-05-2023 19:01
Ultimo aggiornamento:29-05-2023 19:01

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ROMA – Il Centrodestra si aggiudica tutte le città più importanti che sono andate al ballottaggio, tranne Vicenza dove vince Giacomo Possamai candidato del Centrosinistra per soli 500 voti di scarto. Ci sarà tempo per le analisi approfondite del voto ma quello che si può già dire è che c’è stato l’effetto Elly Schlein, la nuova segretaria Dem non ha ‘pesato’ in queste elezioni amministrative. Anche in Sicilia, dove si sta votando per il primo turno nelle principali città, i primi dati danno il Centrodestra vincente dappertutto.

In casa del Centrosinistra e del Pd in particolare fa molto male la perdita di Ancona, in tutti questi anni da loro amministrata; mentre a Vicenza il candidato Dem alla fine vincente durante tutta la campagna elettorale ha chiesto ai ‘suoi’ big politici nazionali di non farsi vedere in città e Giacomo Possamai è diventato sindaco grazie a 500 voti di scarto: 23.416 voti andati a lui, 22.916 a Francesco Rucco (Cdx). Per quanto riguarda le altre città, sconfitta netta del Centrosinistra in Toscana: a Siena, Pisa e Massa dove i sindaci di Centrodestra vincono anche se con margini ristretti. A Siena Nicoletta Fabio (Cdx) è sindaco con 12.545 voti, mentre Anna Ferretti (Csx) si ferma a 11.508; a Pisa rieletto Michele Conti (Cdx) con 20.746 voti, mentre Paolo Martinelli (Csx) ne ha presi 19.033; a Massa, Francesco Persiani (Cdx) è sindaco grazie a 15.719 voti, mentre Romolo Ricci (Csx) si è fermato a 13.195. Nelle Marche, regione amministrata dal Centrodestra, dura sconfitta Dem con la perdita di Ancona, la città dove i big nazionali del Centrosinistra avevano puntato le loro carte. Daniele Silvetti (Cdx) è sindaco con 21.279 voti, a Ida Simonella (Csx) 19.854. Gran botta per Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle a Brindisi, dove correva il suo unico candidato sostenuto anche dal Pd: Giuseppe Marchionna (Cdx) è sindaco con 16.814 voti, mentre il ‘grillino’ Roberto Fusco si è fermato a 14.328. Sorpresona a Terni, dove diventa sindaco il battitore libero Stefano Bandecchi, imprenditore di area Centrodestra, che ha sconfitto l’altro candidato di Centrodestra sostenuto da tutti i partiti nazionali di Governo. Bandecchi è sindaco grazie a 19.748 voti rispetto ai 16.405 andati a Orlando Masselli.

A freddo si può dire che forse per le città medio piccole è venuta meno la necessità di ricorrere al ballottaggio. Guardando ai dati reali, i veri voti presi, si può notare che la differenza tra i due candidati arrivati al ballottaggio è veramente minima. Se il ballottaggio doveva far sì che al secondo turno le alleanze avrebbero portato ad eleggere un sindaco con il più ampio consenso questo ormai non accade, alla fine i due candidati restano quasi appaiati, uno diventa sindaco ma l’altro può sempre dire che quasi metà città è con lui. Forse i partiti politici dovrebbero mettere mano alla legge elettorale, magari prevedendo il ballottaggio soltanto per le città con popolazione superiore al milione di abitanti, mentre per le altre il turno unico, con un sindaco eletto subito, potrebbe spingere tutti i cittadini a scegliere bene, a dare fiducia ad un sindaco davvero espressione poi della gran parte degli elettori. Per quanto riguarda un commento politico, Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, può gioire e brindare al successo: la sua maggioranza tiene ed esce rafforzata anche dal voto amministrativo. Per l’opposizione, soprattutto Pd e M5S, è tempo di affrontare i rispettivi nodi politici, a partire dal  fatto che gli elettori non si riconoscono nelle scelte che fanno, restano le divisioni ed anche quando il candidato è unico questo non ha la forza necessaria per vincere. 


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