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Sanità. Saitta: “I conti sono al sicuro, il disavanzo è coperto”

TORINO - “I conti sanitari del servizio sanitario regionale ad

Pubblicato:29-02-2016 15:58
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:04

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saitta_TORINO – “I conti sanitari del servizio sanitario regionale ad oggi sono al sicuro, ovvero nel consolidato regionale sono in equilibrio economico-finanziario; pertanto, non sono previste nuove tasse a carico dei cittadini. L’eventuale disavanzo a livello aziendale della sanità piemontese, ed in particolare quello dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, non determina un fabbisogno finanziario nel bilancio della Regione Piemonte in quanto è coperto, con le risorse sanitarie disponibili che sono state assegnate agli Enti del servizio sanitario regionale”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta quest’oggi in occasione di una comunicazione durante la riunione della Giunta regionale.
È tempo di passare agli investimenti sanitari di rilevanza regionale, tra cui il progetto edilizio del Parco della Salute, della Scienza e dell’Innovazione di Torino, al fine di agire sull’efficienza gestionale del servizio sanitario regionale, e dare piena attuazione al disegno regionale di riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale finalizzato ad erogare più servizi appropriati ai cittadini a parità di risorse finanziarie”
Ma per fare questo – ha aggiunto l’assessore Saitta –  è prioritario un grande patto con gli operatori sanitari, a partire dai medici di famiglia, per raggiungere il grande obiettivo dell’appropriatezza, farmaceutica e diagnostica, con contratti e convenzioni che potrebbero diventare il treno per facilitarne l’arrivo. Senza la spada di Damocle del sistema sanzionatorio che da solo non è la strada per raggiungere gli scopi prefissati ed evitando di generare immotivati allarmismi tra i cittadini. Serve un’intesa tra le Regioni e il Governo che vada incontro alle esigenze di tutte le parti, per risolvere le divergenze che hanno portato medici e dirigenti sanitari a proclamare a livello nazionale due giorni di sciopero per la prossima metà del mese di marzo”.

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