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VIDEO | Teatro di Roma, Gualtieri: “Non è una spartizione di poltrone”

Il sindaco di Roma sulle nomine: "Roma Capitale ottiene il riconoscimento fondamentale di essere coinvolta nelle scelte e di avere un manager"

Pubblicato:29-01-2024 09:03
Ultimo aggiornamento:29-01-2024 09:03

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ROMA – “Ho letto ricostruzioni non condivisibili e fantasiose, che hanno giudicato questo una specie di spartizione tra partiti. È il contrario: nessuna spartizione. Roma Capitale ottiene il riconoscimento fondamentale di essere coinvolta nelle scelte e di avere un manager: era quello che chiedevamo e saremo ispirati nell’individuarlo alla ricerca della professionalità migliore possibile nell’interesse del Teatro”. Così il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, interpellato ieri dai giornalisti in merito alla vicenda riguardante le nomine del Teatro di Roma, a margine della sua visita alla mostra dal titolo ‘Le parole dell’odio. Gli ebrei romani venduti ai nazisti’, realizzata dalla Comunità Ebraica di Roma e dalla Fondazione Museo della Shoah, in programma fino al 15 febbraio presso la Casina dei Vallati (via del Portico d’Ottavia, 29).


“È quello che ci ha sempre mosso- ha proseguito Gualtieri- sono soddisfatto, anche perché si è evitato uno scontro giudiziario e politico che avrebbe avuto conseguenze negative sull’operatività del Teatro. Ha prevalso il buonsenso da parte delle altre istituzioni. Si tratta di una modalità che già esiste in altri teatri, quella delle due figure: ad esempio il Teatro dell’Opera”.

A chi ha parlato di moltiplicazione di poltrone, Gualtieri risponde che “dove non c’è il direttore artistico c’è comunque il consulente artistico, comunque non c’è nessuna poltrona in più. È solo un nome diverso per funzioni che esistono sempre e comunque. Non si sono moltiplicate le poltrone: si è invece ristabilito il principio che il Teatro di Roma è troppo importante per consegnarlo a scontri e incursioni politiche e partitiche e che le scelte devono essere compiute dalle istituzioni nella condivisione. Non abbiamo mai sostenuto questo o quel candidato: è una questione di metodo e figura manageriale come avviene anche altrove”.


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