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Caporalato, Cgil e Flai: “Incontro proficuo al ministero delle Politiche agricole, ora tempi brevi per ddl”

"Un incontro produttivo" è stato definito da Serena Sorrentino,

Pubblicato:28-12-2015 10:18
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:45

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caporalatoUn incontro produttivo” è stato definito da Serena Sorrentino, della segreteria nazionale Cgil, e da Stefania Crogi, segretario generale Flai Cgil, quello che si è tenuto oggi al ministero delle Politiche agricole sulle azioni di contrasto al caporalato e al lavoro nero in agricoltura, alla presenza dei Ministri Maurizio Martina, Andrea Orlando e Giuliano Poletti e del presidente dell’Inps Boeri. “È importante- dichiarano Sorrentino e Crogi- che sia stato rimesso in piedi il tavolo e che si incardini in tempi rapidi il Ddl presentato dal Governo sul Caporalato e il contrasto al lavoro Sommerso. Su questo testo – seppur con alcuni distinguo – c’è una sostanziale condivisione tra le parti. Ora è necessario accelerare affinché il Ddl abbia tempi brevi di approvazione così da essere pronti per le nuove campagne”.

La Cgil e la Flai hanno evidenziato alcuni aspetti che dovrebbero essere inseriti nel Ddl a cominciare – spiegano Sorrentino e Crogi – “dal ruolo delle commissioni provinciali CISOA (presso l’inps), dove si dovrà attuare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, questione dirimente e centrale per il contrasto al caporalato. Nella formulazione attuale le convenzioni vengono attivate dalla Cabina di Regia che si avvarrà delle commissioni CISOA solo per quel che riguarda ‘le informazioni in possesso’ alle stesse senza demandargli alcun ruolo. In tal modo si accentra tutta l’attività prevista mentre la nostra proposta, così come approvata anche nel Collegato agricolo, era di demandare al territorio questa funzione e ruolo, perché è dal territorio che si può operare per un vero contrasto a forme di sfruttamento, intermediazione illecita e lavoro nero”.

caporalatoInoltre, continuano Sorrentino e Crogi, “manca un ulteriore requisito per le imprese che chiedono di iscriversi alla Rete, cioè essere in regola con l’applicazione dei CCNL e CPL del settore agricolo stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Se si procederà su questa direzione avremo uno strumento importante ed efficace per contrastare il caporalato ed il lavoro nero, colpendolo da più versanti e, attraverso la Rete del lavoro agricolo di qualità, attaccandolo alla radice”.


“Al tavolo sono stati posti temi concreti come il coordinamento tra ciò che è previsto dal DdL, l’esigenza di potenziare l’attività di vigilanza del nuovo ispettorato del lavoro proprio su congruità e rispetto degli orari di lavoro così come previsto dai contratti collettivi, e con la necessaria modifica alle norme sul soggiorno per i lavoratori migranti che denunciano i caporali, così come il convogliare una quota di risorse verso piani territoriali di servizi dedicati ai lavoratori agricoli : assistenza sanitaria, alloggi, trasporti. Per debellare la piaga del caporalato è necessaria una buona legge ma non basta, occorre un’altra cultura di impresa che metta la qualità del lavoro e del prodotto al centro delle politiche di settore, così ci guadagnano tutti prima di tutto il prodotto made in italy” .

“Adesso- concludono le sindacaliste- occorre che il Parlamento acceleri l’approvazione del DdL e che le reti del lavoro agricolo di qualità si attivino subito”.

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