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La risposta all’infertilità nell’intelligenza artificiale

Il Meeting di Roma, che si terrà domani e sabato 30, all' Hotel The Building in Via Montebello, 124 a Roma

Pubblicato:28-11-2019 14:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:40
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ROMA – “Attraverso parametri ben definiti e algoritmi matematici si può scegliere l’embrione migliore con quelle precise caratteristiche idonee all’impianto migliore e rendere oggettiva una scelta che al momento è invece soggettiva, perchè legata all’esperienza e alle conoscenze dell’operatore. Oggi ci eravamo concentrati solo sugli embrioni mentre ora si è scoperto che la recettività dell’endometrio è fondamentale per far si che anche un embrione perfetto possa esser un bimbo in futuro”. A dirlo è Ermanno Greco, direttore scientifico Centri ICSI ROMA, Medicina della Riproduzione European Hospital e di Villa Mafalda e presidente del sesto European Fertility Meeting, che si apre domani a Roma.

Il Meeting di Roma, che si terrà domani e sabato 30, all’ Hotel The Building in Via Montebello, 124 a Roma, rappresenta un punto di riferimento internazionale, per fare il punto sulla prevenzione e le metodiche di fecondazione più all’ avanguardia. Come evidenziano anche gli ultimi dati Istat relativi al 2017, prosegue in Italia la tendenza alla diminuzione della fecondità in atto dal 2010.

Il numero medio di figli per donna scende a 1,32 (1,46 nel 2010). Le donne italiane hanno in media 1,24 figli (1,34 nel 2010), le cittadine straniere residenti 1,98 (2,43 nel 2010).La riduzione del numero medio di primi figli per donna tra il 2010 e il 2017 è responsabile per il 68% del calo complessivo della fecondità delle donne italiane e per l’81% di quello delle donne straniere.


Considerando le generazioni, il numero medio di figli per donna decresce senza soluzione di continuità. Si va dai 2,5 figli delle nate nei primissimi anni Venti (cioè subito dopo la Grande Guerra), ai 2 figli delle generazioni dell’immediato secondo dopoguerra (anni 1945-49), fino a raggiungere il livello stimato di 1,44 figli per le donne della generazione del 1977.

Ecco spiegato come l’intelligenza artificiale può intervenire nell’infertilità: prevedere ovulazione e fertilità, basandosi sui cicli mestruali e i sintomi, per scegliere il periodo migliore della propria ‘finestra fertile’, e poi ancora usare algoritmi per apprendere i cambiamenti dei modelli ormonali per una previsione dell’ovulazione altamente personalizzata e specifica per ogni donna. Sono numerose le possibilità giàin uso con le App per smartphone, che rappresentano un’anticipazione di ciò che ancora di più promette di fare l’Intelligenza Artificiale (IA) contro l’infertilità.

Nella fecondazione in vitro si può usare per la valutazione e selezione degli embrioni, ottimizzazione della valutazione dei parametri della riserva ovarica e selezione degli spermatozoi. Al momento tutto ciò dipende spesso dalla conoscenza degli esperti e quindi le risposte possono essere molto soggettive mentre l’intelligenza artificiale può fornire un metodo oggettivo per la valutazione. Ma, ad esempio, un
recente studio ha dimostrato che l’Intelligenza Artificiale può imparare a riconoscere quali embrioni sono migliori per l’impianto: sono state mostrate decine di migliaia di immagini e indicato all’IA quelli legati a una gravidanza di successo, in seguito sono stati mostrati all’IA le immagini di embrioni trasferiti ed è riuscita a riconoscere correttamente la loro vitalità nel 70% dei casi.

“Grazie alle nuove tecniche di indagine sulla qualità embrionaria, da quelle cinetiche a quelle cromosomiche, aiutate anche dall’Intelligenza Artificiale (big data), si puo’ offrire alle coppie la migliore possibilità di successo, basandosi sempre su un percorso di personalizzazione- spiega sempre Greco- e attraverso parametri ben definiti e algoritmi matematici si può scegliere l’embrione migliore con quelle precise caratteristiche idonee all’impianto migliore e attraverso parametri ben definiti e algoritmi matematici si può scegliere l’embrione migliore con quelle precise caratteristiche idonee all’impianto migliore. In uno studio di pochi mesi fa, pubblicato sulla rivista ‘Fertility and Sterility, ad esempio, è stato sviluppato un albero decisionale, per migliorare le nostre capacità predittive per l’ impianto dell’ embrione, utilizzando la valutazione della blastocisti insieme all’ età materna, in quanto è uno dei fattori più significativi che influenzano il raggiungimento della gravidanza. Con questo sistema, è stata dimostrata la capacità di prevedere la possibilità di impianto all’interno di ogni fascia d’età. Questo approccio basato sull’intelligenza artificiale sembra valutare oggettivamente l’ embrione, consentendo la previsione del potenziale di impianto e gettando le basi per un futuro di trattamento IVF personalizzato”.

Attualmente il ricorso all’Intelligenza Artificiale, sottolineano anche i ricercatori, è in fase di sperimentazione in diverse aree della medicina riproduttiva, tra cui l’identificazione e la morfologia degli spermatozoi, l’ automazione della conta dei follicoli, la previsione automatica dello stadio delle cellule embrionali, la valutazione degli embrioni e la previsione della nascita dal vivo, nonché lo sviluppo di migliori protocolli di stimolazione e numerose di queste prestazioni saranno a breve disponibili nei Centri ICSI.

Tra gli altri argomenti in programma: le sessioni sulla genetica e l’infertilità maschile, i metodi di selezione degli embrioni, inquinamento e fertilità oppure sulle cure immunoterapiche e il rischio di aborto. In particolare nella sessione su Nutrizione e Infertilità viene sottolineata l’ importanza di un corretto stile di vita a ogni età anche per l’impatto negativo che ha l’obesità.

“Non si tratta solamente di esser attenti quando si decide di aver un figlio- sottolinea il professor Greco- ma approfittare di questo vantaggio già da più giovani. E’ un tassello in più verso la fertilità, che va utilizzato subito. Quindi al bando sia obesità e sia anoressia e spazio a una dieta ricca di antiossidanti, selenio, vitamine e poi frutta e verdura, niente fumo e diminuire al massimo l’alcol, che interferisce con la produzione di ormoni sessuali. E il consiglio è di dedicarsi fin da giovani all’ attività fisica anche leggera, non usare sostanze stupefacenti, compreso il doping, e abbassare il più possibile i livelli di stress”.

“Inoltre il Meeting- aggiunge Greco- vuole fornire una sorta di cambio di direzione. Fino a oggi ci eravamo concentrati solo sugli embrioni mentre ora si è scoperto che la recettività dell’endometrio è fondamentale per far si che anche un embrione perfetto possa esser un bimbo in futuro”.

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