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Spiagge, il Governo apre alla modifica in legge di stabilità per i balneari pertinenziali – VIDEO

Un emendamento alla legge di Stabilita' che intervenga sui canoni dei balneari 'pertinenziali', che hanno in gestione spiagge con strutture di difficile rimozione che diventano o sono divenute pertinenza dello Stato

Pubblicato:28-10-2015 16:02
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:41

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balneariROMA – Un emendamento alla legge di Stabilita’ che intervenga sui canoni dei balneari ‘pertinenziali’, che hanno in gestione spiagge con strutture di difficile rimozione che diventano o sono divenute pertinenza dello Stato, con canoni aumentati anche del 3.000%, un emendamento che sposti i termini dei pagamenti e sospenda le decadenze che i Comuni inviano ai concessionari. Lo chiedono a gran voce i ‘pertinenziali’ stessi, e Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia e Finanze, apre alla possibilita’. Parlando a margine della presentazione dell’Intergruppo parlamentare a sostegno delle piccole imprese turistico-balneari, oggi al Senato, Baretta dice che “se i senatori lo proporranno, poi noi lo valuteremo”.

“Scopo dell’intergruppo, a cui hanno gia’ aderito 32 parlamentari sia di Camera che di Senato, e’ quello di accendere i riflettori sulla questione e di sollecitare un intervento del Governo per risolvere una situazione che danneggia non solo il settore balneare, ma tutto il turismo delle nostre coste”, spiega la senatrice del Pd Manuela Granaiola, promotrice dell’incontro di oggi che ha illustrato lo scopo dell’intergruppo. Ad essere a rischio sono 30mila stabilimenti balneari che durante la stagione estiva occupano 300mila addetti, “per questo abbiamo deciso di costituire un intergruppo aperto a tutte le forze politiche presenti in Parlamento- dicono i due senatori democratici- per sollecitare e supportare il Governo nell’emanazione di una legge di riordino della materia e nella ricerca di una soluzione in sede europea che consenta alle nostre imprese di svolgere la propria attivita’ con serenita’ e con le certezze necessarie”.


Sul tema dei pertinenziali, che nasce dalla lontana Finanziaria 2007, “abbiamo fatto la sospensione degli effetti per due anni consecutivi poi abbiamo stabilizzato i pagamenti a fine gestione, tema di competenza del Mef, rendendolo strutturale”, spiega Baretta. “A questo punto della discussione- aggiunge- si potrebbe, cosi’ come accaduto per la questione della linea demaniale inserita nel ddl Enti locali, estrapolare la questione e inserirla nei provvedimenti su cui stiamo lavorando”. Certo, “la valutazione politica e’ seria e da fare tutti insieme, Parlamento e Governo- dice il sottosegretario- dal punto di vista del Mef l’unico problema e’ lo scavallamento dell’anno ma non c’e’ nessuna obiezione alla sospensione degli effetti, che non incide sul piano non togliendo le licenze”.

“Nella Finanziaria 2013 un emendamento diceva che il contenzioso in corso si poteva chiudere pagando il 30% delle somme dovute per poi scalare- spiega Walter Galli del Coordinamento pertinenziali– ma il 90% dei Comuni non risponde, da altri giunge una risposta positiva, ma molti altri ancora interpretano la somma dovuta come debito inevaso e vanno avanti con la decadenza del titolo per la concessione, ma ci sono cinque sentenze che danno ragione a noi”. Ora, quindi, conclude Galli, “si dovrebbero spostare i termini e chi ha fatto ricorso entro il 2013 lo veda spostato al 2015- conclude Galli- e andrebbero sospese le decadenze, perche’ i Comuni continuano a farle partire”.

di Roberto Antonini – giornalista professionista

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