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Tg Politico Parlamentare, edizione del 27 aprile 2022

In questa edizione si parla di: Draghi che incontrerà Biden, e del sostegno a Kiev; di Mattarella: “La pace è responsabilità di tutti”; dei salari e lo scontro tra Orlando e Confindustria; del cognome del padre che non è automatico

Pubblicato:27-04-2022 18:19
Ultimo aggiornamento:27-04-2022 18:34
Autore:

Tg Politico
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DRAGHI DA BIDEN, PIENO SOSTEGNO A KIEV

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi martedì 10 maggio incontrerà alla Casa Bianca a Washington il Presidente degli Stati Uniti d’America Joseph Biden. Sarà l’occasione per riaffermare la storica amicizia e il forte partenariato tra i due Paesi. Al centro dell’incontro il coordinamento con gli Alleati sulle misure a sostegno del popolo ucraino e di contrasto all’aggressione ingiustificata della Russia. Draghi ha avuto una nuova conversazione telefonica con il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, al quale ha ribadito il pieno sostegno del governo alle autorità di Kiev e la disponibilità italiana a contribuire alla ricerca di una soluzione duratura della crisi.

MATTARELLA: “LA PACE È RESPONSABILITÀ DI TUTTI”

“La pace è il frutto di una paziente collaborazione tra i popoli” e “responsabilità dell’intera comunità internazionale”. È il monito lanciato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando al Consiglio d’Europa. Parole di condanna nei confronti della Russia, che secondo il Capo dello Stato “ha scelto di collocarsi fuori dalle regole a cui aveva liberamente aderito”. Ora, sottolinea Mattarella, “nessun equivoco e incertezza è possibile”. Poi un appello alla comunità internazionale, cui “tocca un compito: ottenere il cessate il fuoco e ripartire con la costruzione di un quadro internazionale rispettoso e condiviso che conduca alla pace”. Quanto all’Italia nessun passo indietro. Il nostro Paese, assicura Mattarella, “è pronto ad eventuali altre sanzioni, senza alcune esitazione”.

SALARI, SCONTRO TRA ORLANDO E CONFINDUSTRIA

È scontro tra il ministro del lavoro Andrea Orlando e Confindustria sui salari. Il leader degli industriali Carlo Bonomi prende di petto il rappresentante del governo: “Ministro Orlando non è quella la strada. Dare aiuti alle imprese con aumento dei salari è un ricatto. È questo il patto che ci proponete?”, è l’attacco durante le celebrazioni per i 50 anni di Confindustria Emilia-Romagna. Orlando si dice sorpreso da chi non capisce “la situazione drammatica in atto” in termini sociali ed economici. Per il ministro non è “eversivo” chiedere alle imprese di impegnarsi nel rinnovo dei contratti con un aumento degli stipendi. Il segretario del Pd Enrico Letta difende a spada tratta Orlando. Il ministro del lavoro del Pd non ricatta nessuno”, sottolinea Letta che chiede al governo un intervento strutturale per ridurre il cuneo fiscale.


IL COGNOME DEL PADRE NON È AUTOMATICO

Il cognome paterno ai figli non sarà più un automatismo. Lo ha deciso la Corte Costituzionale con una decisione storica. La Consulta, presieduta da Giuliano Amato, stabilisce che d’ora in avanti “il figlio assume il cognome di entrambi i genitori nell’ordine dai medesimi concordato, salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due”. È dunque, sempre secondo la Corte, piena “l’illegittimità costituzionale di tutte le norme che prevedono l’automatica attribuzione del cognome del padre”. Al Parlamento ora il compito di tradurre la decisione della Consulta in legge, anche se la stessa Corte, non ha indicato una tempistica a cui attenersi.

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