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L’invenzione divina della sirena Partenope: ecco come nasce la pastiera napoletana

Ingredienti semplici, della primavera, e un tocco 'divino' per la creazione del dolce tipico pasquale

Pubblicato:27-03-2024 13:48
Ultimo aggiornamento:27-03-2024 17:26

pastiera napoletana
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ROMA – Un’invenzione divina, una sirena di nome Partenope che prepara una torta da portare a suo padre, il Mare, affinché plachi la tempesta e faccia tornare i pescatori sani e salvi a casa. Nasce così la pastiera, il dolce tipico napoletano che ormai è diventato un classico sulla tavola pasquale di tutti gli italiani. Gli ingredienti, narra la leggenda, furono portati alla sirena dalle madri e dai bambini che trepidanti e preoccupati aspettavano il ritorno dei loro papà. Ingredienti della primavera, semplici: la ricotta e la farina, le uova, il grano bollito nel latte e l’acqua di fiori d’arancio, lo zucchero e la cannella, la ‘cucuzzata’ o zucca candita. E così la sirena di Napoli, Partenope, creò la pastiera.

Un racconto fantasioso che lo scrittore Maurizio De Giovanni riporta nel suo libro ‘Vipera. Nessuna resurrezione per il commissario Ricciardi’, edito nel 2012 da Einaudi. A raccontare l’aneddoto dell’invenzione ‘divina’ della pastiera è il brigadiere Maione che, mentre le mani sapienti dell’amata moglie Lucia stanno preparando il tipico dolce, racconta ai figli che prima di diventare una grande città Napoli era un piccolo villaggio di pescatori, costretti ad uscire in mare anche quando era in tempesta. Le donne e bambini sulla spiaggia piangevano proprio là dove le onde si infrangevano alte come case e le loro grida una notte svegliarono Partenope, la sirena di Napoli. Era una creatura buona, si commosse, e decise così di aiutarli: andò dal padre, il Mare, per chiedergli di placare la tempesta, ma lui era troppo divertito e affamato per ascoltarla. Così si fece portare dalle donne e dai bambini gli ingredienti della terra: la ricotta e la farina, simbolo di fertilità, le uova simbolo della vita, il grano bollito nel latte e l’acqua di fiori d’arancio, lo zucchero, simbolo della dolcezza, e le spezie. Partenope preparò una torta che diede al padre. Lui se la mangiò e la fame gli passò, così come la rabbia: le barche poterono finalmente rientrare. Da allora, quando arriva la primavera, le mamme ripensano a quel giorno e preparano la torta di Partenope.

Per ascoltare l’estratto del libro, qui il video della lettura proprio ad opera del suo creatore.



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