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Il rabbino di Bologna ai giovani: “Venite con lo skate, ma ricordate”

Il rabbino di Bologna si è rivolto soprattutto ai giovani nel suo discorso per la Giornata della Mrmoria: "Tutto ciò che è stato può tornare"

Pubblicato:27-01-2022 13:35
Ultimo aggiornamento:27-01-2022 13:35

memoriale shoah bologna_cerimonia 2022
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BOLOGNA – La piazza che ospita il Memoriale della Shoah di Bologna, inaugurato sei anni fa all’incrocio tra via Carracci e il ponte Matteotti, spesso è usata dai ragazzi per andare sullo skateboard e proprio a loro si rivolge il rabbino capo Alberto Sermoneta, che stamattina insieme ai rappresentanti delle istituzioni cittadine ha deposto una corona in quel luogo per celebrare il Giorno della memoria. “Ragazzi, sappiate che tutto ciò che è stato può tornare“, avverte Sermoneta: “Voi avete una forte responsabilità, quella di fare modo che non accada. In che modo? Attraverso il ricordo e l’esperienza”.

“SALTATE CON GLI SKATEBOARD MA SAPPIATE CHE QUESTO LUOGO È SACRO”

Continua Sermoneta, sempre rivolgendosi ai giovani: “Siate delle spugne per raccogliere le testimonianze di chi ha vissuto o perlomeno di chi ha vissuto vicino a coloro che hanno provato quella sensazione di dolore e grande sofferenza. Ragazzi, non dimenticate, venite qui, saltate con gli skateboard– aggiunge il rabbino capo- ma sappiate che questo luogo è sacro“. E sacro “significa pieno di vita, non significa stabile o statico”, sottolinea Sermoneta: “Sappiate che questo luogo, che è una grande pietra di inciampo, perché da qui passano tutti per recarsi nei luoghi più importanti della città, trasmette e sprizza memoria da tutte le fessure”.

DE PAZ: “FARE MEMORIA SIGNIFICA COMBATTERE INTOLLERANZA E LINGUAGGIO DI ODIO”

La piazza del Memoriale “è per sua natura un luogo in cui è importante l’incontro tra le persone”, afferma il presidente della Comunità ebraica di Bologna, Daniele De Paz. E il Giorno della memoria “definisce un lavoro che dura in realtà un anno, che parte da domani e riculmina nel prossimo 27 gennaio“, rimarca De Paz.
Si tratta di un lavoro che “viene fatto con le istituzioni e Bologna, come sempre, ha dimostrato di essere un’eccellenza- afferma il presidente della Comunità ebraica- con la definizione di un tavolo istituzionale che definisce i programmi culturali e di valorizzazione di questa giornata”.


Questo tavolo cittadino “si interroga quotidianamente su cosa vuol dire fare memoria nella città- continua De Paz- e fare memoria, oggi, significa rivolgersi ai giovani, significa garantire che l’indifferenza, l’intolleranza, la violenza e il linguaggio di odio sempre più diffuso nella nostra società possono essere arginati attraverso la conoscenza e soprattutto attraverso la conoscenza della storia”. In questa prospettiva, se Bologna è oggi un’eccellenza l’auspicio di De Paz è che “possa continuare ad esserlo sviluppando veramente un progetto che veda questo luogo come centro di un polo capace di parlare di memoria, in forma rinnovata e sempre aggiornata affinché le nuove generazioni possano assorbirla e farla propria”. Parole che vanno nella direzione, dunque, del progetto annunciato dal sindaco Matteo Lepore per fare della Bolognina un grande luogo della memoria della città e della storia del Novecento.

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