NEWS:

Inchiesta asl Salerno, Federlab: “Basta figli e figliastri”

"Questo squilibrio di risorse tra le diverse Asl campane va modificato in modo da garantire a tutti i cittadini le stesse modalita' di accesso alle cure"

Pubblicato:26-05-2019 11:03
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:31
Autore:

medici_braccia
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

NAPOLI – “Chissa’ perche’ l’inchiesta aperta dalla Corte dei conti sulla Asl di Salerno per possibile danno erariale, resa nota, nei giorni scorsi, dai principali media campani, non ci ha colti di sorpresa. Sono mesi che andiamo dicendo che non si possono fare ‘figli e figliastri’ e che non e’ possibile che mentre alcune Asl, come la Napoli 1, hanno visto esaurirsi ancora piu’ precocemente il budget loro assegnato, quella appunto della terra di Arechi, ha addirittura beneficiato, nel 2018 di fondi aggiuntivi, trovandosi ad avere oggi la disponibilita’ di maggiori risorse”. Cosi’ Gennaro Lamberti, presidente di Federlab Italia, fra le maggiori associazioni di categoria dei laboratori di analisi e dei centri poliambulatoriali privati, con piu’ di 2mila strutture associate su tutto il territorio nazionale.

Mentre altrove, per lo sforamento del tetto di spesa, i cittadini “sono stati costretti a mettere mano al portafogli per pagarsi le analisi di tasca propria. A Salerno – ricorda Lamberti – c’e’ stato chi ha continuato tranquillamente a beneficiare dei rimborsi Asl come se nulla fosse. Abbiamo piu’ volte detto al commissario-governatore Vincenzo De Luca, anche per evitare scomodi quanto ingiustificati ‘retropensieri’, che occorre praticare un analogo trattamento per i cittadini-pazienti di tutte e cinque le province campane”.

Ed ora per il numero uno di Federlab Italia e’ tempo “di fare chiarezza, una volta e per tutte, prima che ci pensino le autorita’ inquirenti. Questo squilibrio di risorse tra le diverse Asl campane va modificato in modo da garantire a tutti i cittadini le stesse modalita’ di accesso alle cure”.


Per Lamberti “i tetti di spesa vanno adeguati tenendo conto dei livelli essenziali di assistenza. Noi proponiamo un tetto unico regionale di branca, uno stanziamento economico che sia realmente adeguato alle necessita’, che eviti disparita’ e che tenga conto dell’effettivo consumo delle prestazioni”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it