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VIDEO | Montagna, aperto il 101mo Congresso del Cai: “Da qui proposte concrete che guardino al futuro”

Il ministro Pichetto: "La montagna è sentinella per i cambiamenti climatici"

Pubblicato:25-11-2023 17:46
Ultimo aggiornamento:25-11-2023 18:08
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tre cime lavaredo_montagna
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ROMA – “Dobbiamo salvaguardare il ruolo delle montagne come risorsa di acqua, per compensare la riduzione delle precipitazioni estive e i lunghi periodi siccitosi” tenendo conto che “lo stato di salute delle nostre cime, dei nostri territori montani, è un indicatore fondamentale per comprendere l’impatto di cambiamenti climatici sul Paese e nel mondo”. Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, lo dice nel videomessaggio inviato al 101mo Congresso Nazionale del CAI- Club Alpino Italiano in corso a Roma, salutandone i “160 anni di vita con la montagna nel cuore”.

Pichetto aggiunge: “so di avere nel CAI un alleato forte e consapevole nel valorizzare le potenzialità e la biodiversità unica che esprime la nostra montagna per la nostra Italia, nei suoi parchi, nelle sue vette amate nel mondo, e nelle sue eccellenze produttive artigiane e enogastronomiche nelle quali si manifesta una cultura unica delle nostre terre”.

La montagna “è particolarmente esposta ai mutamenti del clima ed è sensibile piu di prima ai cambiamenti anche lievi delle temperature”, avverte il titolare del MASE, “rispetto alle altre aree montane quelle alpine appaiono ancora più vulnerabili, per l’attività umana, per l’alta densità di popolazione, per l’impatto turistico, per la perdita di volume dei nostri ghiacciai”. Da questo punto di vista, “le sofferenze che sui vari fronti possiamo constatare, da quello agricolo all’idroelettrico, si riconducono al grande tema della risorsa idrica che viene dalla nostra montagna”, sottolinea Pichetto.


In tutto ciò “il nostro piano di adattamento ai cambiamenti climatici, aggiornato dopo tanti anni, pone una fortissima attenzione alla montagna e al suo territorio e alle azioni da fare- ricorda il ministro- con soluzioni multisettoriali che sfruttino le nuove tecnologie e attività di governance per decisioni rapide e efficaci e utili”.

La montagna “sente anche molto il tema dello spopolamento, un tema non solo sociale e economico ma anche ambientale, perché è legato al disseto idrogeologico e alla manutenzione, alla tutela”, conclude Pichetto, “difendere e affermare questo capitale naturale inestimabile vuol dure tutelare la cultura, le radici del nostro Paese, del quale il CAI è attento e storico custode”.

MONTANI: “CAI SIA CONSAPEVOLE RUOLO, RIFLETTIAMO SUI LIMITI

Noi alpinisti che frequentiamo la montagna ci rendiamo conto di essere dentro una una cattedrale che sta cadendo a pezzi, ma mi chiedo e vi chiedo se noi alpinisti stiamo facendo abbastanza per far capire alla cittadinanza cosa sta accadendo”. Antonio Montani, presidente del CAI, lo dice intervenendo al 101mo Congresso Nazionale del Club Alpino Italiano in corso a Roma.


Vorrei che questo non fosse un congresso di climatologia o meteorologia, e nemmeno una elencazione di buone pratiche, vorrei fosse un congresso dove escono proposte concrete e guardi al futuro, indicando a noi stessi e alla politica una direzione da seguire”, auspica Montani, “vorrei ci facesse riflettere principalmente su quali possono essere le nostre autolimitazioni”.


Infatti “frequentiamo la montagna per scopi ludici e per il nostro benessere psicofisico, e solo 200 anni fa alpinismo non esisteva”, rileva il presidente CAI, “abbiamo il dovere morale di chiederci qual è il limite, di fissarlo e di rispettarlo, perché solo limitandoci come singoli e associazione avremo l’autorevolezza di chiedere alla politica anche scelte impopolari ma necessarie”.


Il CAI “deve avere coscienza del proprio ruolo, noi tutti dobbiamo dimostrare che da brave persone di montagna, magari timidi, siamo dei gran lavoratori”, conclude Montani, e “l’attenzione che abbiamo ricevuto dalle istituzioni è frutto del lavoro di tessitura dei rapporti, ma dobbiamo fare di più”.

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