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‘No al rigassificatore di Vado Ligure’: protesta di massa dei cittadini. Toti risponde: “Solo pregiudizi”

Tante le scritte contro il rigassificatore e contro il governatore Giovanni Toti ritratto anche mente fuma una pipa, con il commento "vado a gas"

Pubblicato:25-09-2023 12:38
Ultimo aggiornamento:25-09-2023 15:29

PROTESTA GENOVA_RIGASSIFICATORE VADO
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GENOVA – Striscioni, cartelli, tamburi e fischietti. I cittadini savonesi si sono spostati in massa stamattina a Genova per protestare, davanti alla sede del consiglio regionale, contro l’installazione della nave rigassificatrice Golar Tundra al largo di Vado Ligure dal 2026, in occasione della seduta monotematica dell’assemblea legislativa, richiesta dal centrosinistra.

“Giù le mani dal nostro mare” e “Vergogna” gli slogan urlati a squarciagola più gettonati. Oltre duecento le persone che si sono assiepate all’ingresso del palazzo. Tante le scritte contro il rigassificatore e contro il governatore Giovanni Toti, commissario del progetto per il governo, ritratto anche mente fuma una pipa, con il commento “vado a gas”.

Mentre una rappresentanza di manifestanti è entrata in consiglio regionale fino al numero di posti massimo consentito dal regolamento d’aula, la maggior parte dei manifestanti savonesi, si è spostata in corteo dal palazzo dell’assemblea legislativa a quello della giunta regionale, in piazza De Ferrari.


L’idea iniziale era quella di un continuo girotondo in uno dei luoghi simbolo di Genova, ma il cantiere di di allestimento del concerto del Fuori Salone nautico di ieri sera ha costretto a cambiare i piani. I manifestanti si sono assiepati tra il palazzo della Regione e Palazzo Ducale, con una catena umana e di striscioni attorno alla fontana.

TOTI: “PERCORSO ALL’INIZIO, CRITICHE ORA SOLO PREGIUDIZI”

“Il percorso per l’autorizzazione e l’eventuale collocazione è semplicemente all’inizio, avremo modo di confrontarci compiutamente su tutti gli aspetti. Ho grandissimo rispetto per chi protesta, anche e soprattutto quando dice cose che non condivido. Ne ho un po’ meno per chi alimenta paure e sospetti. Sul piano energetico nazionale si deve esprimere il Parlamento e, comunque, è stato elaborato dal ministro Cingolani, approvato da tutta la maggioranza che sosteneva il governo Draghi, e prevede un mix tra gas e rinnovabili“. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, intervenendo in aula nel corso del Consiglio regionale monotematico sul rigassificatore di Vado Ligure. “La disponibilità della Liguria era stata data al governo Draghi, non al governo Meloni- replica il governatore agli attacchi delle opposizioni- come il governo Draghi aveva scelto Piombino, al di là della volontà dei territori, il governo Meloni può decidere un altro luogo. Non voglio scaricare sul governo questa responsabilità perché è una responsabilità che condivido”.

Toti, commissario governativo dell’opera, sottolinea di non sapere ancora “se quella nave avrà tutte le autorizzazioni. Sarà tutto sottoposto a valutazione di impatto ambientale nazionale- alza il tono-, ma nessuno ha avuto il buonsenso di aspettare quelle valutazioni per esprimersi su quel progetto, avete già avuto un pregiudizio su quello che la Valutazione di impatto ambientale dirà. E se dicesse che quello è il posto perfetto in tutta Italia? Sarebbe opportuno lasciare che si esprimessero gli organi competenti, che lo faranno a differenza di quanto successo in Toscana, perché qui non c’è nessuna procedura d’urgenza“.

Il governatore aggiunge di poter “stimare chi dice che è disposto ad andare incontro alla decrescita, per puntare solo sulle rinnovabili; molto meno chi va oltre la sindrome Nimby, dicendo sì a Roma e no sul territorio. Io penso che questo Paese debba imparare a dire sì, anche se questi richiedono fatica”. Poi, contesta chi parla di mancato confronto: “Non sta né in cielo né in terra. Il confronto si fa con la struttura commissariale, l’ente Regione, i sindaci del territorio. Il progetto si sta modificando proprio sulla base di suggerimenti opportuni e utili dei territori. Il confronto lo avremo in Provincia di Savona, da qui a qualche giorno, dove abbiamo convocato anche i Consigli comunali. Se qualcuno il confronto lo intende come la corrida in piazza, è fuori dalle regole della democrazia rappresentativa“.

Toti ricorda che “il porto di Vado è il più vicino alla rete nazionale del gas“, e replica a chi gli dice che il rigassificatore lo vuole solo lui: “Mi sento di essere accompagnato dai milioni di cittadini italiani su cui è ricaduto, hanno pagato il caro bollette”. Infine, rivolgendosi all’opposizione, conclude: “Fossi in voi il giorno del giudizio non lo attenderei con tanta ansia, perché le persone favorevoli credo siano di più di quelle contrarie”.

PD LIGURIA: “ACCCANTO ALLA PROTESTA DEI CITTADINI”

Siamo accanto ai sindaci, ai cittadini, alle imprese, ai comitati e alle organizzazioni sindacali, perché è indispensabile superare questo progetto e questa idea energetica che è antiquata e vecchia. Contro l’arroganza di una giunta che ha assunto questa decisione senza nessuna forma di coinvolgimento e di partecipazione, impedendo addirittura ai tecnici di Snam di partecipare ai consigli e alle commissioni comunali per informare e spiegare i contenuti del progetto. La Liguria ha una palla al piede che è questa giunta di centrodestra, che ci stiamo attrezzando per mandare a casa”. Così il segretario del Partito democratico in Liguria, Davide Natale, a margine della seduta monotematica del consiglio regionale sul rigassificatore.
“Dobbiamo superare questa visione del centrodestra che non guarda a uno sviluppo sostenibile e alla transizione energetica, ma pensa soltanto di fare favore politici per compiacere un governo che non guarda alla Liguria e al suo rilancio, ma che vuole solo sfruttarlo e ancorarlo a un passato energetico ormai superato”, conclude il dem.

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