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Prodi: “Difficile tornare a un periodo lungo di mutui a tasso zero”

"Non abbiamo mai avuto un periodo a tassi zero così lungo. Speriamo almeno di arrivare a una via di mezzo"

Pubblicato:25-09-2023 11:45
Ultimo aggiornamento:25-09-2023 12:54

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BOLOGNA – Sarà difficile tornare a un periodo lungo di tassi zero come quello che ha caratterizzato gli anni passati. Lo prevede l’ex presidente della Commissione europea, Romano Prodi, a margine dell’inaugurazione di Cersaie a Bologna. “Oggi come oggi il petrolio è calato un pochino. Speriamo che abbia un po’ di saggezza il mondo. Adesso come adesso è ancora un livello non folle, ma molto elevato. D’altra parte è molto difficile che si possa tornare a un periodo di tassi zero come si è avuto negli anni passati“, osserva Prodi. “Spero in una calma, ma non possiamo mica pensare di tornare a un periodo che è stato eccezionale nella storia. Non abbiamo mai avuto un periodo a tassi zero così lungo. Speriamo almeno di arrivare a una via di mezzo”, conclude l’economista.

ECONOMIA. PRODI: NON C’È CRISI MA UNA ‘CALMA’, SOFFRE L’EDILIZIA

Al giorno d’oggi c’è “una sfida economica internazionale “in evoluzione, sono meno pessimista di quello che poteva essere qualche tempo fa: nel senso che non abbiamo una crisi, ma abbiamo una calma, un periodo quasi di stasi dell’economia soprattutto europea“. In tutto questo, “il settore particolarmente colpito è quello dell’edilizia, con una situazione difficile in Italia, in Germania, in Cina e in tanti posti negli stati Uniti”, ma appunto all’insegna di “un sistema mondiale ancora sotto controllo”. Certo, continuano i “grandi cambiamenti: quello che sta emergendo negli ultimi tempi è che la gestione dell’economia mondiale in mano a Usa e Europa” soltanto “difficilmente può reggersi”. Per questo, le istituzioni mondiali “devono riorganizzarsi”, dice Romano Prodi oggi a BolognaFiere parlando al convegno inaugurale di “Cersaie 40: il Made in Italy alla sfida dell’innovazione continua”, che apre la nuova edizione del salone internazionale della ceramica per l’architettura e l’arredo bagno.

PRODI: RIVOLUZIONE-CERAMICA, INNOVARE DI FRONTE A DUMPING INDIA

 Cos’ha di fronte a sé il settore della ceramica? “In questi 50 anni io ho visto non un’evoluzione, ma una rivoluzione continua. Nelle fabbriche ceramiche di oggi non si trova più nessuno, ci sono due o tre tecnici al computer. Una volta erano le donne a controllare che non ci fossero piccole macchie nelle piastrelle, e così via, mentre oggi i prodotti tutti nuovi: alto spessore, basso spessore, lastre piccole o grandi, mosaici. È diventato un mondo straordinario. L’Italia aveva oltre il 50% del mercato mondiale” del settore, “adesso abbiamo tra il 3 e il 4%. E andiamo bene lo stesso. Vuol dire che la qualità si è innalzata” molto: “Nello spazio del mondo intero, l’Italia può avere una posizione”: ad esempio, dopo che “siamo diventati il re dei pavimenti raffinati, ricordiamoci che ci sono i rivestimenti e tante altre applicazioni”, che “devono diventare prodotti per un mercato molto più vasto”, dichiara Prodi.


Quindi, sprona, restando sullo stato di salute dei distretti italiani della ceramica, bisogna insistere su qualità e innovazione, a maggior ragione, di fronte alla concorrenza di quei paesi che hanno costi della manodopera “addirittura ridicoli” rispetto a quelli italiani. “Non si tratta solo di dumping”, suggerisce l’ex premier, che fa un esempio: “Le regole dell’India sono talmente raffinate che… non ci sono”.

UCRAINA. PRODI: NELLE ULTIME SETTIMANE VEDO QUALCHE DIALOGO IN PIÙ

“La situazione politica è quella che è, la conosciamo tutti bene. Abbiamo una guerra in corso e tensioni fortissime, anche se io nelle ultime settimane vedo qualche dialogo in più. Non è che voglia essere ottimista, ma americani e cinesi hanno cominciato a dialogare” di più, anche se non ancora “al livello massimo”. E questo “mi rende non ottimista, ma almeno speranzoso”. Perché “fin primo giorno della guerra” in Ucraina, “sono sempre stato convinto che o si mettono d’accordo tra loro americani e cinesi, oppure la pace non c’è”. E questo perché “il mondo si è riorganizzato in un dualismo” e “l’Europa in tutta questa lunga guerra non ha detto nulla” verso l’obiettivo concreto della pace, mentre dall’altra parte “il ruolo cinese cresce rispetto a quello russo”. Nel momento in cui comincia questo dialogo tra Usa e Cina, quindi, “spero che ci sia un minimo di aggiustamento” rispetto al quadro attuale. 

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