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Le imprese crescono ancora, +887 nei primi 9 mesi dell’anno

Confcommercio Sardegna, Bertolotti: "Superare il digital divide, il vero gap che frena le nostre imprese"

Pubblicato:24-10-2016 14:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:12

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impresaCAGLIARI – Ancora un segno positivo nel saldo delle imprese sarde. Nei primi nove mesi dell’anno lo stock di quelle iscritte alle Camere di commercio dell’isola è aumentato di 887 unità, tra 1.285 cessazioni e 2.172 iscrizioni, con un tasso di crescita nei nove mesi pari allo 0,53%, a fronte di 168.264 registrate. È quanto emerge dai dati Unioncamere diffusi oggi e rielaborati da Confcommercio Sardegna. Quasi la metà del risultato rimanda alla dinamicità di tre settori: il turismo con 217 imprese, il commercio con 187 e i servizi alle imprese con 31. Vanno meglio anche l’industria e le costruzioni (entrambe segnano un +43).

A trainare maggiormente sono le ditte individuali (+564) insieme con le società di persone (+133, ma con un tasso di crescita lievemente negativo -0,04%), mentre solo terze sono le società di capitale (+294), che però registrano il tasso di crescita maggiore (+0,86%), seguite dalle altre forme di organizzazione (+39). Su base provinciale il maggior contributo arriva da Nuoro con un saldo positivo di 305 imprese e un tasso di crescita dell’1,1%, da Sassari con 277 e un tasso di quasi lo 0,5% e da Cagliari con 224 (+0,3%). Chiude Oristano con 81 nuove imprese ma un tasso di crescita dello 0,5%, superiore al capoluogo di regione.

La vivacità del terziario è un fatto positivo e testimonia come gli imprenditori siano maggiormente stimolati ad investire, realizzando nuove imprese, proprio nei momenti di maggior crisi- il commento del presidente di Confcommercio Sardegna, Alberto Bertolotti– è tuttavia altrettanto importante valutare quanto le nuove imprese siano capaci di stare su un mercato agguerrito e fortemente competitivo”. Ecco allora che per Bertolotti è fondamentale “superare il digital divide, il vero gap che frena le nostre imprese rendendole deboli e spesso incapaci di stare al passo e marciare nella direzione giusta”.


di Andrea Piana, giornalista professionista

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