
PRATO – Lo striscione contro Matteo Renzi diventa un caso politico. A Prato, il movimento giovanile di Forza Italia ieri sera, proprio di fronte al museo di arte contemporanea Pecci dove questa mattina si è recato il premier, aveva affisso la scritta, “Renzi hai fallito“. È bastato poco perché la notizia facesse il giro dei social, specie perché c’era un errore di ortografia. La firma era a nome del ‘cordinamento’ dei giovani azzurri (con una sola ‘o’). Il problema, tuttavia, è nato stamane, quando si è scoperto che alla scritta è stato rimosso un lembo, quello con la parola ‘Renzi‘. Ne è sorto un giallo. Le prime indiscrezioni su un intervento diretto della questura sono state confermate poco fa dal questore, Paolo Rossi.
Interpellato, il capo della polizia pratese ha confermato che una pattuglia ha ritenuto per ragioni di ordine e sicurezza pubblica di rimuovere la parte di striscione senza, però, che questo comporti “ledere” i diritti di nessuno, tiene a precisare. Un’attività che viene ufficialmente definita per “stemperare gli animi” e per “rimuovere ogni ostacolo alla buon riuscita di un evento” quale la visita istituzionale del premier, Renzi. Peraltro, il tessuto era stato posizionato al primo piano di un palazzo, su viale della Repubblica, dove gli azzurri hanno il loro coordinamento provinciale. Immediata la presa di posizione di Forza Italia, per voce del responsabile nazionale Immigrazione Giorgio Silli: “Siamo un po’ sorpresi- ha commentato, nel corso di una conferenza stampa-. Non c’era nulla di offensivo in quelle parole. Abbiamo informato il nostro capogruppo alla Camera, Renato Brunetta e stiamo valutando se presentare un’interrogazione parlamentare”. Per l’esponente azzurro, “non è una cosa grave in sé, ma sembra che si siano mossi per una sorta di reato di lesa maestà. Ricordo, però, che la lesa maestà esiste solo nelle monarchie assolute”.
di Carlandrea Poli, giornalista
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