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The Beach Boys sono tornati: su Disney+ il documentario che celebra la leggendaria band

La pellicola celebra il gruppo, che ha rivoluzionato la musica pop e dell’iconico e armonioso sound che hanno creato, incarnando il sogno californiano e affascinando i fan per generazioni

Pubblicato:24-05-2024 11:00
Ultimo aggiornamento:24-05-2024 11:00

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ROMA – “If everybody had an ocean Across the U.S.A. Then everybody’d be surfin’ Like Californi-a […] Everybody’s gone surfin’, Surfin’ U.S.A”. Chi non ha ballato almeno una volta sulle note di ‘Surfin’ USA’?, Celebre brano dei The Beach Boys. Uscito nel 1963, ancora oggi è capace di scatenare tutti sulla dancefloor. Dopo 60 anni Brian Wilson, Mike Love, Al Jardine e David Marks si sono riuniti a Paradise Cove (dove hanno girato la copertina di ‘Surfin’ Safari’) per il documentario ‘The Beach Boys’, diretto da Frank Marshall e Thom Zimny e scritto da Mark Monroe, da oggi disponibile su Disney+. “Sono cresciuto a Newport Beach (California, ndr), proprio dove sono cresciuti i The Beach Boys. Quando ero giovane amavo fare surf e la surf music. A quell’epoca era solo strumentale. Ricordo ancora il giorno in cui ho sentito la canzone ‘Surfin’ USA’, era la prima volta che sentito un componimento con le parole appartenente a questo genere”, ha ricordato Marshall, in occasione di incontro stampa virtuale.

La pellicola celebra la leggendaria band, che ha rivoluzionato la musica pop e dell’iconico e armonioso sound che hanno creato, incarnando il sogno californiano e affascinando i fan per generazioni. Il doc ripercorre la storia della band dalle umili origini familiari e include filmati inediti e interviste mai viste prima con Brian Wilson, Mike Love, Al Jardine, David Marks, Bruce Johnston dei Beach Boys e altri luminari del mondo della musica, tra cui Lindsey Buckingham, Janelle Monáe, Ryan Tedder e Don Was. Il pubblico avrà l’opportunità di ascoltare le parole di Carl e Dennis Wilson, insieme a una nuova intervista a Blondie Chaplin e a registrazioni audio di Ricky Fataar.

THE BEACH BOYS, UNA CARRIERA SULLA ‘CRESTA DELL’ONDA’

(Photo by Stuart C. Wilson/Getty Images for Walt Disney Studios Motion Pictures UK)

Perché un documentario sui Beach Boys? Semplice: perché la loro musica non è mai passata di moda. “Abbiamo da poco festeggiato i sessant’anni di carriera riuscendo a rimanere sulla cresta dell’onda. Ci siamo rinnovati e abbiamo intercettato cosa piace alle nuove generazioni”, ha detto Al Jardine. E poi perché “non puoi tirarti indietro se la Disney ti propone un documentario sulla tua storia – ha proseguito – è una benedizione”. L’uscita in streaming “coincide con il 50esimo anniversario dell’album ‘Endless Summer'”, ha aggiunto Mike Love.


THE BEACH BOYS, MOLTO PIÙ DI UNA BAND

Nato come un gruppo, i The Beach Boys si sono trasformati in una famiglia che va oltre il concetto di sangue. “Spero che questo documentario possa mostrare il loro essere una famiglia e mostrarli come singoli individui che hanno contribuito alla realizzazione dei brani grazie alla loro unicità artistica”, ha detto il regista Thom Zimny. “Nonostante ci siano state delle separazioni, è stato bello ritrovarsi. Quando succede c’è armonia e serenità perché alla base del nostro rapporto c’è sempre stato il rispetto l’uno per l’altro”, ha sottolineato Mike Love. “La nostra musica ha portato positività e speranza in un mondo contraddistinto da forte negatività. E questo si vede nel documentario. Quando l’ho visto – ha ricordato Love – ho provato anche un po’ di tristezza, perché Dennis Wilson e Carl Wilson non ci sono più e Brian Wilson ha avuto gravi problemi di salute. Quindi percepisco un po’ di malinconia. Nonostante ciò, resta la soddisfazione per quello che abbiamo fatto insieme grazie all’amore per la musica“.

THE BEACH BOYS, UN RACCONTO TRA IMMAGINI INEDITE

(Photo by Michael Ochs Archives/Getty Images)

Per raccontare i The Beach Boys, i registi si sono serviti di un ricchissimo materiale d’archivio. “Una delle cose che amo di più quando faccio un documentario è visionare il materiale d’archivio. Ti fa sentire come un cercatore di tesori. È sorprendente perché non sai cosa troverai e se riuscirai a trovare quella foto o quel video o quella dichiarazione che può far prendere al racconta un’altra direzione. Quindi, è stato un viaggio davvero elettrizzante perché ho trovato del materiale mai visto prima“, ha raccontato Frank Marshall.

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