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Violenza donne, Lorenzin in visita a Chiara. Il papà: “Grazie, ma serve altro”

La ragazza venne brutalmente picchiata con calci e pugni dall'ex compagno e ridotta in stato vegetativo

Pubblicato:24-02-2016 16:45
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:02

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chiara_maurizio_insidioso_mondaROMA – “Il ministro Lorenzin oggi ha conosciuto Chiara, mi ha chiesto che tipo di assistenza le offrono e quale sarà il suo futuro. Le ho risposto che per i pazienti come Chiara l’assistenza più di tanto non esiste e che non so cosa succederà in futuro, anche perché il nostro futuro è adesso, non fra sei mesi o un anno“. A parlare, davanti alla stanza al secondo piano del Santa Lucia di Roma, è Maurizio Insidioso Monda, il papà di Chiara, la ragazza brutalmente picchiata con calci e pugni dall’ex compagno e ridotta in stato vegetativo.

Oggi ha ricevuto la visita del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che si trovava nella struttura per partecipare a un evento con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Sono contento per oggi- ha proseguito papà Maurizio- ma come cittadino dico che ricevere visite istituzionali a me non cambia niente, perché questo sarà sempre e solo un problema mio. Uno spera sempre che succeda qualcosa, ma con Chiara sarebbero dovuti intervenire già da parecchio tempo, non doveva finire così questa storia”. È per questo che oggi non è sceso per partecipare all’evento? “Non l’ho fatto perché su questo io un mio pensiero- ha risposto all’agenzia Dire- io sono un cittadino e credo che siano le istituzioni a dover venire da te. Non potevo scendere con la speranza che qualcuno si fermasse ad ascoltarmi, pregandolo per ricevere un aiuto. Non la vedo così. Su questo vado a testa alta per la mia strada”.

Chiara, intanto, sarà dimessa dalla struttura in cui è ricoverata da un anno “fra circa un mese- ha spiegato ancora il papà- perché il suo tempo di riabilitazione qui è finito e quindi sono quasi costretti a mandarti via. Oggi stesso andrò alla Asl per gli ausili, dopodiché Chiara sarà trasferita a Casa Iride, una casa di cura a Cinecittà, dove però non potrà usufruire di terapie di riabilitazione di livello elevato che le servirebbero per continuare a fare progressi o non perdere quelli acquisiti”. Ne ha fatti, quindi, di miglioramenti da quanto è qui? “Sì ne ha fatti- ha risposto ancora Insidioso- Chiara prima non riconosceva nessuno, era immobile nel letto, mentre adesso risponde muovendo il dito”. Certo, ha sottolineato papà Maurizio, mia figlia “non potrà tornare neanche un centesimo di quello che era prima, ma spero che una volta uscita da qui almeno non regredisca”. Insidioso ha poi tenuto a sottolineare che “Chiara è certamente una disabile come tanti altri, con la differenza che così ce l’hanno fatta diventare. In questo senso lei ha un primato triste, perché è l’unica in Italia ad essere rimasta in queste condizioni dopo aver subito una violenza e a non essere morta come purtroppo è accaduto a tante donne”. E proprio sul tema della violenza delle donne, papà Maurizio si è sfogato: “Se ne parla tanto- ha detto- ma è inutile che mi invitino, come spesso fanno, a convegni e eventi se poi al dunque lo Stato ti abbandona, perché io mi sento abbandonato”.


Ha poi proseguito Insidioso: “Se almeno avessi avuto un risarcimento danni, e non lo abbiamo avuto perché chi l’ha ridotta così è un nullatenente, avrei preso una casa in affitto e mi sarei preso cura io di Chiara, piuttosto che farla finire in istituti, di grande qualità e con un personale meraviglioso, ma in cui ci sono purtroppo persone che guardano il soffitto con la bocca aperta”. Per pazienti come Chiara, ha proseguito papà Maurizio, “o si ha una casa attrezzata, con un’assistenza di 24 ore al giorno, oppure finisci in un istituto che per tenerla nello stesso stato in cui è adesso devi pagare privatamente le cure”. Insidioso, ha fatto sapere ancora all’agenzia Dire, si aspettava che “il Comune desse a Chiara una casa attrezzata per l’assistenza, perché adesso non può essere ricoverata in una struttura che, seppur molto dignitosa, non è adeguata per i pazienti in stato di emergenza come lei. Chiara dovrebbe insomma fare un altro percorso, non perché è ‘figlia dell’oca bianca’, ma perché è un simbolo per il tipo di male che ha subito”. Insidioso, quindi, ha parlato di un fondo dedicato alle vittime di violenza a livello europeo: “In Europa- ha spiegato- esiste una legge che stabilisce che ogni stato dovrebbe avere un fondo di garanzia per le vittime come Chiara. Ma questo fondo è stato attuato in tutta Europa, tranne che in Italia”. Incontrerà di nuovo il ministro Lorenzin? “So che il ministro- ha risposto all’agenzia Dire Maurizio Insidioso Monda- avrà un incontro mercoledì prossimo con il direttore sanitario del Santa Lucia, in cui si parlerà anche di Chiara. E speriamo che il suo caso serva anche per tante altre persone come lei”.

di Carlotta Di Santo, giornalista professionista

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