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Il metano? Bio o liquido è più ‘green’ dell’elettrico – VIDEO

Federmetano e Agroenergia insieme per promuoverlo nel settore dei trasporti.

Pubblicato:23-11-2017 17:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:55

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MODENA – Chi dice che e’ l’elettrica l’unica energia da fonti rinnovabili per i trasporti? Altrettanto “green” e per certi versi superiore e’ il biometano, tecnologia che oggi -se opportunamente supportata- punta a ritagliarsi un ruolo strategico nel campo della mobilita’ sostenibile e delle politiche sulla qualita’ dell’aria. E’ uno degli aspetti emersi oggi dal Convegno promosso a Modena da Federmetano, la Federazione nazionale dei distributori e dei trasportatori di metano presieduta da Licia Balboni e Agroenergia, che con l’amministratore Piero Mattirolo associa le realta’ produttrici, che ha visto la partecipazione di una settantina di imprenditori, tecnici ed esperti del settore.

Il biometano e’ un gas che contiene almeno il 95% di metano ed e’ prodotto da fonti rinnovabili

Si ottiene attraverso un processo di purificazione e di “upgrading” del biogas derivante dalla decomposizione dei rifiuti o di biomasse agricole e zootecniche. Alla fine del processo diventa equipollente al gas naturale. Una tecnologia, sottolineano insomma Federmetano e Agroenergia, di qualita’ e pronta al decollo, ma poco conosciuta e spesso sottovalutata. Nella mattinata di lavori modenese, dunque, si e’ fatto il punto sul biometano a 360 gradi: dalle innovazioni tecnologiche in campo trasportistico, ai processi chimici di produzione, fino alla rete di distribuzione e all’ultima frontiera di sviluppo del settore: il metano liquefatto. In primo piano anche le evoluzioni normative, su cui si attende un decreto in ballo dal 2013, che potrebbe spianare la strada agli investimenti del carburante sostenibile nel comparto dei trasporti, semplificando le procedure degli “incentivi” relative ai cosiddetti “certificati di immissione in consumo” (Cic).


“Il messaggio che vogliamo lanciare e’ che il biometano e’ assolutamente paragonabile ad un vettore energetico prodotto da fonti rinnovabili”

“Ancora una volta- commenta la presidente nazionale di Federmetano Licia Balboni– vogliamo puntare l’accento sulle declinazioni virtuose del metano. Fino all’altro ieri abbiamo parlato solo di quello gassoso, mentre ci sono altri due aspetti fondamentali: metano liquido e biometano soprattutto. L’attenzione la vogliamo puntare in particolare sul decreto, speriamo di imminente uscita, che dara’ un valore ai certificati di immissione al consumo. Il messaggio che vogliamo lanciare e’ che il biometano e’ assolutamente paragonabile ad un vettore energetico prodotto da fonti rinnovabili”. Cioe’, spiega Balboni, “Una Panda che funzioni con carburante biometano e’ assolutamente paragonabile come emissione di Co2, grammi per chilometro, ad una Panda elettrica, la cui elettricita’ sia stata prodotta da pale eoliche. E’ questo che vogliamo far capire ai cittadini”.



Conferma il vicepresidente di Federmetano Stefano Franciosi: “Abbiamo un prodotto a impatto zero per la trazione quanto a emissioni di Co2, parallelamente agli elettrici. Questo risultato apre per noi una strada importante per il futuro in cui crediamo fortemente e riteniamo che quello sui 90.000 morti ogni anno per inquinamento in Italia, sia un dato che debba far riflettere non solo i cittadini ma anche i nostri decisori per darci quel supporto finanziario, anche in termini fiscali, per dare una mano allo sviluppo del settore”. Dal punto di vista tecnologico, continua Franciosi, “il bioemetano e’ in fase di attuazione sul mercato ma gli esperimenti su veicoli di varia natura fatti sono un forte supporto allo sviluppo. Se parliamo di auto ormai tutte le principali case automobilistiche hanno in offerta dei prodotti di nicchia, che vanno dalle city car, alle station wagon, fino alle auto piu’ sportive”.

I distributori di metano sulle autostrade in Italia

Per quanto riguarda i distributori di metano sono 45 quelli presenti sulle autostrade italiane (uno ogni 300 chilometri circa) su 1200 impianti a livello nazionale. Sul trasporto del “carburante” Federmetano punta invece alla gomma, attraverso i cosiddetti “carri bombolai”. Veicoli speciali cioe’ che cubano oltre un milione di metri cubi al giorno a fronte di un fabbisogno complessivo per il mercato dell’auto di 1 miliardo di metri cubu. “Considerata le difficolta’ nel collegare gli impianti di produzione alle reti, col carro bombolaio superiamo anche questo ostacolo”. Luca Paganelli, tecnico di Federmetano sottolinea da parte sua: “il metano liquido ha diverse applicazioni nel campo dei trasporti, non solo quelli su strada. Se pensiamo ai trasporti marittimi, la’ dove le normative impongono di limitare gli inquinanti, la soluzione principe e’ ilmetano liquido senza dubbio. Ci sono una ventina di ordinazioni di navi da crociera a metano liquido. Inoltre il metano liquido potrebbe essere interessante per tutte quelle aree che non sono servite dai gasdotti”.

Conclude Piero Mattirolo di Agroenergia: “E’ chiaro che lo sviluppo del biometano andra’ sull’autotrazione e noi abbiamo cercato di capire con quali strade, focalizzandoci in particolare sulla liquefazione”. Mattirolo fa anche notare: “Esistono normative nazionali, che seguono direttive europee, che a loro volta seguono dei calcoli di sostenibilita’, secondo cui le auto a metanosono piu’ sostenibili di quelle elettriche. I Comuni che in questi giorni si sono mossi con le misure antismog discriminando le auto a metano rispetto a quelle elettriche (ad esempio rispetto agli accessi alle ztl,ndr) lo hanno fatto in contrasto con queste normative”.

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