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Influencer Siu in coma, il marito arrestato: “Un gesto autolesionistico”

I magistrati non convinti dalla versione di Jonathan Maldonato hanno confermato il fermo. Sono in corso le indagini

Pubblicato:23-05-2024 16:12
Ultimo aggiornamento:24-05-2024 08:32

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ROMA – Sui social è conosciuto come Jonathan Jonny, Jonathan Maldonato, l’uomo di 37 anni che la scorsa notte è stato sopposto a fermo con l’accusa di tentato omicidio della moglie 30enne Soukaina El Basri. La donna, da 81mila follower su Instagram e nota come Siu, è ricoverata da giovedì scorso in condizioni gravissime con un ferita al torace e una lacerazione dell’arteria mammaria all’ospedale Maggiore di Novara. Il marito ieri sera è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio: avrebbe colpito la moglie al petto con un oggetto appuntito. Secondo quanto riportato da vari organi di stampa Maldonato ha detto che la moglie si sarebbe procurata da sola la rottura dell’arteria mammaria cadendo sullo spigolo di un mobile. Tesi che sarebbe stata confermata anche dalla stessa Siu una volta arrivata all’ospedale di Biella dove ha ricevuto i primi soccorsi. Ora la donna non è in fin di vita ma è in coma farmacologico. La coppia vive a Chiavazza, frazione di Biella, in Piemonte. Ha due bambine, di 6 e 5 anni.

Ecco cosa riporta La Stampa: “Nella notte del 16 maggio – spiega la Procura in una nota – veniva eseguito un primo sopralluogo presso la residenza della coppia dal PM di turno con la Squadra mobile e la Polizia scientifica di Biella. Veniva pertanto sottoposto a sequestro l’intero immobile e si procedeva all’iscrizione nel registro degli indagati di Maldonato Jonathan, coniuge della persona offesa. Sentito in interrogatorio dal Pm titolare dell’indagine e dal Dirigente della Squadra mobile nella notte di sabato 18/5/2024, lo stesso riferiva che EL BASRI avrebbe posto in essere un gesto autolesionistico e che si sarebbe provocata in modo autonomo la citata ferita toracica. La stessa notte veniva eseguito un secondo sopralluogo da parte degli inquirenti con la persona sottoposta ad indagini e il suo difensore presso l’immobile in sequestro nel corso del quale Maldonato indicava la presumibile arma con la quale El Basri si sarebbe colpita”. Arma che non ha convinto i magistrati che hanno confermato il fermo “considerata la gravità indiziaria acquisita e rilevato la concretizzazione di un pericolo di fuga. Sono in corso – conclude la nota – gli ulteriori approfondimenti investigativi da parte degli inquirenti”.


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