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GENOVA – Sono stati ascoltati questa mattina dalla conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale i lavoratori della Fiera di Genova che avevano proclamato uno sciopero di quattro ore. L’iniziativa era stata decisa dopo l’apertura delle procedure di mobilitĂ per i 39 dipendenti, operazione che apre le porte alla liquidazione della societĂ che dovrebbe essere messa nero su bianco nella prossima assemblea dei soci, convocata il 31 marzo. “Nel frattempo- spiega Alberto Merello, Rsa Fiera– l’amministratore delegato chiederĂ la delega a trattare con i fornitori”. I sindacati chiedono la ricollocazione di tutti i dipendenti: “Non siamo dipendenti pubblici e possiamo accedere solo ad altre partecipate- prosegue Merello- a differenza di quanto invece avvenuto per gli ex dipendenti della Provincia. Il Comune di Genova si è piĂą volte espresso sull’allargamento delle possibilitĂ di mobilitĂ per i dipendenti delle partecipate, speriamo che qualcosa si possa muovere in questo senso”.
Al momento, però, non ci sono certezze. “L’attivitĂ fieristica pare che sia destinata a continuare attraverso qualche altro soggetto che potrebbe essere il Porto Antico ma che per il momento non sembra voglia caricarsi di ulteriori fardelli. E, comunque, si parla tutt’al piĂą della possibilitĂ di ricollocare solo 15 persone”. Qualcosa di piĂą si dovrebbe sapere venerdì 4 marzo quando a Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, si riunirĂ un tavolo di confronto tra i soci e i lavoratori. “Come dipendenti- conclude Merello- non dobbiamo pagare gli errori e le conseguenze che hanno portato a questa situazione assurda. Quello che vogliamo è la ricollocazione per tutti, in realtĂ aziendali in cui i soci di Fiera sono presenti”. Nel corso della seduta odierna di Consiglio regionale dovrebbe essere messo in votazione un ordine del giorno che esprime solidarietĂ nei confronti delle preoccupazioni dei lavoratori.
Di Simone D’Ambrosio, giornalista
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