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Fiera Genova, il 4 marzo il tavolo dei soci coi sindacati

GENOVA - Sono stati ascoltati questa mattina dalla conferenza

Pubblicato:23-02-2016 16:21
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:01

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Fiera_Genova

GENOVA – Sono stati ascoltati questa mattina dalla conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale i lavoratori della Fiera di Genova che avevano proclamato uno sciopero di quattro ore. L’iniziativa era stata decisa dopo l’apertura delle procedure di mobilità per i 39 dipendenti, operazione che apre le porte alla liquidazione della società che dovrebbe essere messa nero su bianco nella prossima assemblea dei soci, convocata il 31 marzo. “Nel frattempo- spiega Alberto Merello, Rsa Fiera– l’amministratore delegato chiederà la delega a trattare con i fornitori”. I sindacati chiedono la ricollocazione di tutti i dipendenti: “Non siamo dipendenti pubblici e possiamo accedere solo ad altre partecipate- prosegue Merello- a differenza di quanto invece avvenuto per gli ex dipendenti della Provincia. Il Comune di Genova si è più volte espresso sull’allargamento delle possibilità di mobilità per i dipendenti delle partecipate, speriamo che qualcosa si possa muovere in questo senso”.

Al momento, però, non ci sono certezze. “L’attività fieristica pare che sia destinata a continuare attraverso qualche altro soggetto che potrebbe essere il Porto Antico ma che per il momento non sembra voglia caricarsi di ulteriori fardelli. E, comunque, si parla tutt’al più della possibilità di ricollocare solo 15 persone”. Qualcosa di più si dovrebbe sapere venerdì 4 marzo quando a Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, si riunirà un tavolo di confronto tra i soci e i lavoratori. “Come dipendenti- conclude Merello- non dobbiamo pagare gli errori e le conseguenze che hanno portato a questa situazione assurda. Quello che vogliamo è la ricollocazione per tutti, in realtà aziendali in cui i soci di Fiera sono presenti”. Nel corso della seduta odierna di Consiglio regionale dovrebbe essere messo in votazione un ordine del giorno che esprime solidarietà nei confronti delle preoccupazioni dei lavoratori.


Di Simone D’Ambrosio, giornalista

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