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Anis: “Paese immobile, serve un premier”

"Ci sono scelte strategiche non più rinviabili per San Marino e il suo benessere", dice Stefano Ceccato, il numero uno di Anis

Pubblicato:22-09-2016 16:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:06

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SAN MARINO – Per Anis é il momento giusto per istituire un primo ministro quale “garante al programma di governo”. L’associazione della grande industria del Titano, per voce dei suoi vertici- il presidente Stefano Ceccato in primis- in un incontro con i cronisti con al centro le proprie proposte in vista delle elezioni anticipate, chiede a chi si candida a governare il Paese di imprimere un’accelerata alle riforme che in questa legislatura non sono state portate a termine, malgrado gli annunci. E l’asso nella manica che può scongiurare l’immobilismo e allo stesso tempo rappresentare “un interlocutore tra aziende e politica”, ma anche “la nazione all’estero” viene individuata nella figura del premier, ad oggi non compresa tra le istituzioni sammarinesi. Ceccato, affiancato dal vicepresidente Neni Rossini e dal segretario William Vagnini, spiega l’intento dell’Associazione Nazionale Industria San Marino “vogliamo dare un nostro contributo al dibattito politico in termini propositivi di idee e visioni del futuro”. Così anticipa che già nei prossimi giorni questi punti saranno illustrati alle forze e coalizioni che si candideranno, in modo che ne possano tenere conto nei loro programmi elettorali.

“Ci sono scelte strategiche non più rinviabili per San Marino e il suo benessere”, puntualizza Ceccato. Il numero uno di Anis invita quindi chi ambisce a guidare il Paese a “ragionare come sistema organico, integrato e con un obiettivo comune- continua- non come fino ad oggi, per compartimenti stagni e con una politica a breve termine”. San Marino ha per Anis “tanti punti irrisolti”: primo fra tutti la questione degli accordi per dazi e barriere, quindi il T2. “E’ un problema che ci penalizza rispetto alle vendite dei Paesi Ue- spiega- mentre uno strumento come Iva ci permetterebbe di operare”. E proprio la riforma Iva-Igc, presente nel programma del precedente esecutivo, non è stata portata a termine, come del resto anche la riforma della Camera di commercio, quelle del mercato del lavoro e delle pensioni, sottolineano da Anis. Proprio per ovviare alla mancanza di chiarezza e di coraggio nel produrre interventi che “possono anche scontentare qualcuno”, ma che restano indispensabili, l’associazione propone l’istituzione di un primo ministro sammarinese.


“Una figura con questo ruolo è fondamentale- sottolinea Vagnini- perché il Paese deve seguire in maniera decisa una linea, un progetto, con lungimiranza”. Altra riforma sollecitata con urgenza è quella della Camera di commercio che è già pronta, spiegano gli industriali, ma è stata bloccato e messa “nel cassetto”. L’ente chiamato a promuovere il Paese all’estero va infatti “potenziato e reso autonomo economicamente”. Le riforme citate sono indicate come priorità: “Non fare e stare fermi- conclude Ceccato- è penalizzante per le imprese e per l’intero Paese”.

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