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Da corsi a sfilate virtuali, a Bologna arriva Fashion research Italy

L'ex patron de La Perla, Alberto Masotti, ha investito nel progetto circa 15 milioni di euro

Pubblicato:22-06-2017 16:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:27

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BOLOGNA – Dai rendering alla realtà delle passerelle (virtuali). Dopo quasi due anni di gestazione, per un totale di circa quattro anni di lavoro, a Bologna apre i battenti il Fashion research Italy, il polo bolognese della moda, nella zona industriale Roveri alle porte di Bologna, per una visita riservata alla stampa in vista dell’inaugurazione pubblica, prevista per il 21 ottobre. La struttura, 7.000 metri quadrati, sarà la sede della Fondazione omonima, di cui è presidente Alberto Masotti, già patron de La Perla, che ha investito nel progetto circa 15 milioni di euro, e comprenderà al suo interno aule didattiche, laboratori, spazi espositivi e un archivio di libri e disegni di textile design. Nell’occasione sono stati svelati anche la passerella ‘multimediale’ per la riproduzione di sfilate virtuali, con l’ausilio di otto monitor da 85 pollici, e l’imponente Statua di luce, visibile da tutti e tre i piani dell’edificio, ispirata alla figura femminile e composta da oltre 21.000 led inseriti all’interno di 5.280 sfere bianche.

Innovazione, ricerca e formazione: queste le parole chiave alla base del centro, che si propone di supportare e coordinare i protagonisti della filiera del comparto moda della cosiddetta Fashion Valley, come dimostra l’accordo con l’Alma Mater per l’avvio del master universitario in Fashion, design and technologies per formare i tecnici della moda del futuro che avrà sede proprio negli spazi rinnovati di via del Fonditore. “Il fashion ha la possibilità di interessarsi di molte materie perchè porta bellezza, come l’arte- spiega Masotti, presidente Fri- puntiamo essere un punto di riferimento della Fashion Valley bolognese, aiutando le piccole medie imprese nella formazione e nell’innovazione per il consolidamento del proprio brand”.

Alle spalle di Masotti, intanto, a ritmo di musica si colorano le lampadine della Statua di luce, icona del centro. Spiega il presidente: “Io devo tutto alle donne, specialmente mia madre (Ada Masotti, ndr), che nel 1946 ha iniziato il percorso che ha portato alla fondazione del marchio Perla nel 1954, e mia moglie (Olga Cantelli, a cui è dedicata la statua, ndr), che aveva nella musica e nel disegno le sue sensibilità. È grazie a lei se amo questo lavoro e l’ho interpretato in modo culturale” conclude Masotti.


di Davide Landi, giornalista

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