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“Mamma, è terribile”: l’incubo del terremoto per chi ha figli con autismo

Il racconto di due mamme con figli autistici che in questi giorni, a Pozzuoli, hanno vissuto i drammatici momenti del terremoto ai Campi Flegrei

Pubblicato:22-05-2024 16:25
Ultimo aggiornamento:23-05-2024 11:01

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NAPOLI – “Terremoto, terremoto“. Ripete continuamente Luigi, un 17enne con un disturbo dello spettro autistico severo, che da due giorni è alle prese con le scosse che stanno facendo tremare i Campi Flegrei e tutta Napoli. Una è stata avvertita anche questa mattina, alle 8.28, di magnitudo 3.6. “L’altro ieri sera sono stata presa dal panico e dall’ansia”, racconta la mamma Daniela, mentre “mio figlio era spaesato e agitato, ma ha capito cosa stava succedendo”. La sua è un’agitazione che dura da tempo: “Stiamo vivendo uno sciame sismico accentuato, ma queste scosse le sentiamo da mesi. Così ogni tanto Luigi mi dice ‘terremoto, terremoto’, perché gli è rimasta questa parola in testa, che ripete anche quando non ci sono le scosse”. Luigi ha vissuto la casa che si muoveva, la paura della mamma e di sua sorella, tante sensazioni che continuano ad agitarlo. Questa stessa irrequietezza la stanno provando anche i ragazzi con disturbi dello spettro autistico dell’associazione “semplicemente noi”– autismo insieme.

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Sono una mamma di due ragazzi con autismo che sanno descrivere come stanno. Giacomo ha detto ‘mamma io ho molta paura, ho sentito muovere il pavimento ed è stato terribile’. Ormai, dalle forti scosse di due giorni fa, compreso quelle di questa mattina, ogni volta che sente qualcosa dice ‘terremoto’ e ‘mamma è terribile’”, racconta Anna, che è anche presidente dell’Associazione.

Francesco è il gemello e la sua paura la esprime attraverso un “continuo movimento e non riesce a stare sereno. Dopo la momentanea sospensione di alcune attività, sono rimasta in contatto con le altre madri per sostenerci e aiutarci reciprocamente continua Anna. I nostri figli vivono una forte agitazione, soprattutto quelli non verbali. Anche stamattina, durante e dopo le scosse ho cercato di tranquillizzare i miei figli spiegando che in caso di pericolo sono pronte le valigie con il necessario, accanto alla porta. Non sono sereni ma non lo siamo nemmeno noi genitori. La situazione è complessa- confida Anna che comunica con i suoi figli e con gli altri ragazzi con autismo attraverso diversi tipi di comunicazione non solo quella verbale. Abbiamo spiegato il più possibile cosa stesse accadendo e loro erano partecipi, ma non sono pronti per una evacuazione di emergenza– conferma la mamma- devono essere ancora guidati molto e se non siamo chiari con la comunicazione sarà difficile gestire le emergenze. Bisogna dargli dei segnali ben precisi, spiegando i rumori e l’azione da adottare in caso di suoni pericolosi”.


Ora che parte delle attività sono sospese, Anna cerca di impegnare il loro tempo in maniera costruttiva: “Mettiamo a posto le cose, sistemiamo la casa, ma per chi ha un disturbo autistico è pesante non poter svolgere le attività sportive o non seguire tutte le sue abitudini. Noto che cadono di più nelle ossessioni, camminano avanti e indietro, perché hanno bisogno di gestire il tempo, e poi continuano a chiedersi perché succede tutto questo”.

Anna si è “attrezzata, come da abitudine , con un calendario, specificando attraverso delle immagini che in questa settimana è accaduto un imprevisto e che in questi due giorni non potranno vedere il gruppo di amici ma solo chiamarli al telefono senza però poter fare con loro le attività giornaliere. Giacomo e Francesco sentono la nostalgia degli amici, sono un bel gruppo e fanno tante attività esterne insieme. Sabato ad esempio- informa la mamma- insieme alla Lega Navale Italiana, sezione di Pozzuoli, uno dei ragazzi dell’associazione parteciperà ad un raduno canoistico facendo da guida, descrivendo i punti salienti del percorso lungo la costa e sotto i fondali. Racconterà cos’è la nostra caldera”.

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Per altri giovani è al lavoro la nuova struttura ‘Alda Merini’, inaugurata il mese scorso. “Siamo il primo gruppo appartamento che nasce nella zona flegrea, una struttura accreditata con l’ambito territoriale di Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida. È un gruppo appartamento per persone con disabilità psichica gestito da Proodos in un bene confiscato nel Comune di Bacoli, ed è concesso in uso a Proodos per lo svolgimento di attività rivolte a persone con disturbi pervasivi dello sviluppo”, precisa la coordinatrice Rosanna Dottorini. Il gruppo appartamento conta sei posti letto, ma la struttura svolge anche delle attività per il consolidamento delle autonomie personali, domestiche, lavorative e del tempo libero. “Fino a luglio sono in programma 20 open day gratuiti per le famiglie, poi promuoveremo anche delle sperimentazioni notturne. Lavoriamo in sinergia con i servizi sociali, con l’asl e le scuole del territorio. Ospitiamo ragazzi dai 18 anni in poi, poiché per questa fascia d’età c’è poco”, conclude.  

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