NEWS:

Def, Bankitalia: “Confermata crescita dello 0,6% del Pil nel 2024”

Lo dice il capo dipartimento economia e statistica della Banca d'Italia, Sergio Altimari, in audizione in commissione congiunta Bilancio, sul Def

Pubblicato:22-04-2024 12:51
Ultimo aggiornamento:23-04-2024 14:17

bankitalia
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Secondo le nostre proiezioni, la crescita dovrebbe essere dello 0,6% nel 2024, poco al di sopra l’1% in media nel prossimo biennio“. Lo dice il capo dipartimento economia e statistica della Banca d’Italia, Sergio Altimari, in audizione in commissione congiunta Bilancio, sul Def.

“La stima del Governo per quest’anno sconta una valutazione più favorevole delle componenti interne della domanda, in particolare dei consumi, sia pubblici sia privati, e un rimbalzo delle scorte. Per il prossimo biennio si prospetta una dinamica degli investimenti più elevata di quella da noi prefigurata. Nel complesso gli andamenti macroeconomici delineati dal DEF alla base del quadro tendenziale di finanza pubblica sono ricompresi nel ventaglio delle proiezioni dei principali previsori, collocandosi tra quelli più positivi. I rischi per la crescita rimangono prevalentemente orientati al ribasso”, aggiunge il capo dipartimento economia e statistica della Banca d’Italia.

CON PROROGA CUNEO FISCALE INCERTEZZA SU CONTI PUBBLICI

“Il Documento sottolinea l’intenzione di prorogare il taglio del cuneo fiscale. In questo caso, il disavanzo sarebbe superiore rispetto a quello tendenziale a legislazione vigente di circa un punto percentuale del PIL in media d’anno nel triennio 2025-27, rimanendo al di sopra del 3 per cento in tutti gli anni dell’orizzonte previsivo. Un’ulteriore proroga di natura temporanea degli sgravi contributivi accrescerebbe l’incertezza sull’evoluzione futura dei conti pubblici; d’altra parte, rendere strutturali gli sgravi aprirebbe due questioni rilevanti”.


OCCUPAZIONE STABILE, INFLAZIONE RESTA CONTENUTA

“L’occupazione, salita molto alla fine dello scorso anno soprattutto nei servizi e nelle costruzioni, è rimasta stabile nei primi due mesi del 2024. Al contempo, l’inflazione si è marcatamente ridimensionata nel corso del 2023 e rimane molto contenuta nella media del primo trimestre (intorno all’1 per cento); quella al netto delle componenti più volatili ha continuato a scendere, portandosi al 2,2 per cento in marzo (da 2,6 in febbraio)”.

EVITARE ERRORI COME SUPERBONUS

“Per raggiungere gli obiettivi sembra necessario rafforzare gli investimenti pubblici in innovazione, il sistema di incentivi alla ricerca e sviluppo e all’efficientamento energetico. Nell’introdurre nuovi schemi di incentivazione occorrerà peraltro evitare di ripetere gli errori che hanno caratterizzato alcune misure recenti, in particolare l’esperienza del Superbonus”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it