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Peluche dal cielo ai piccoli pazienti del Maggiore di Bologna, li porta l’astronauta Nespoli

Paolo Nespoli in visita al reparto di Pediatria dell'Ospedale con l'iniziativa benefica promossa da Bimbo tu onlus per finanziare l'acquisto di ventilatori polmonari

Pubblicato:21-12-2022 18:35
Ultimo aggiornamento:21-12-2022 18:35
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BOLOGNA – Peluche “dal cielo” per i piccoli pazienti e consegnati da chi il cielo lo ha già solcato. All’Ospedale Maggiore di Bologna va in scena la solidarietà, con la consegna di regali di Natale di Bimbo tu onlus ai ricoverati del reparto di Pediatria. I ‘pacchi’ sono stati trasportati in maniera spettacolare, con i droni della Protezione Civile di Calderara di Reno. Un momento spensierato per alleggerire un periodo difficile, quello della malattia, coi bambini che hanno potuto anche chiacchierare con un ospite d’eccezione: l’astronauta Paolo Nespoli, che ha rivelato aneddoti e curiosità delle sue esperienze nello spazio.

L’iniziativa nasce nell’ambito della campagna “Bologna tifa per i bambini”, una raccolta fondi con cui i bolognesi possono acquistare un peluche e donarlo ai pazienti dell’ospedale, e una parte del ricavato andrà a finanziare l’acquisto di ventilatori polmonari. “Un’iniziativa meravigliosa promossa dai volontari della Protezione civile che con i droni sgancerà dei peluche meravigliosi dall’alto- spiega Alessandro Arcidiacono, presidente di Bimbo tu- così facciamo sganciare ai droni bombe d’amore”.

E il titolo della giornata, “Houston abbiamo un peluche”, ispira Nespoli, che sottolinea: “parliamo di spazio, di cielo, di queste cose un pochettino spaziali e cerchiamo di aiutare o di dare supporto ai bambini che hanno qualche difficoltà”. Tra l’altro, aggiunge l’astronauta, “anch’io ho le mie difficoltà, quindi ci mettiamo tutti assieme e cerchiamo di andare avanti tutti assieme”. Chiara Ghizzi, direttrice della Pediatria del Maggiore, rilancia le parole di Nespoli, “che con la sua vita professionale ha documentato che si possono fare delle imprese pazzesche”, e manda un messaggio alle famiglie “che attraversano il momento buio della malattia. Buio come lo spazio, una malattia che può essere più o meno pesante. Ecco, vorrei dare un messaggio per dire loro che le imprese che sembrano impossibili si possono anche vincere con tenacia, con forza, con determinazione, con aiuto, con studio, con un sacco di supporto. Noi siamo uno di questi supporti”, conclude la dottoressa.


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