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Scoppia il caso per il funerale di Casamonica. Il Prefetto di Roma: errori nell’apparato

Sospeso il pilota dell'elicottero. Il funerale in stile trash-holliwoodiano del capostipite del clan mafioso dei Casamonica diventa ormai un caso nazionale. Il caso è finito all'attenzione della commissione parlamentare Antimafia guidata da Rosy Bindi che ha parlato di "ferita grave per l'Italia".

Pubblicato:21-08-2015 10:29
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:30

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casamonica funeraleIl funerale in stile trash-holliwoodiano del capostipite del clan mafioso dei Casamonica diventa ormai un caso nazionale. Il caso è finito all’attenzione della commissione parlamentare Antimafia guidata da Rosy Bindi che ha parlato di “ferita grave per l’Italia”.

“Indubbiamente sono scene molto preoccupanti- ha spiegato Bindi al Gr1 di Radio Rai- una risposta a quanti in questi mesi hanno parlato di esagerazioni o hanno addirittura negato la presenza della mafia nella capitale. Io credo che le istituzioni in questi anni abbiamo assicurato alla giustizia molti mafiosi ed abbiano affermato la forza della legge, ma c’è da fare ancora molto se siamo a questo punto. La parte principale la dobbiamo fare tutti insieme. C’è ancora troppo negazionismo. Pensare che questo sia un problema che riguarda altri. Purtroppo riguarda tutti, riguarda casa nostra, riguarda la Capitale d’Italia”.

Sull’argomento, sul sito di Famiglia cristiana, è intervenuto anche il prefetto di Roma, Franco Gabrielli. “Solo il Questore poteva dare prescrizioni sulla cerimonia, qualora ci fossero stati i presupposti di legge. Ma nè sul suo tavolo nè sul mio è arrivata una segnalazione in tempo utile. E qui sta il problema- ha spiegato- è accaduta una cosa grave, stigmatizzabile. Non doveva accadere. E invece è accaduta. Tre le cause, a mio avviso. Il funerale è stato celebrato in un quartiere diverso da quello di appartenza del boss. Il periodo ferragostano ha generato un allentamento delle difese immunitarie anche in campo sociale. Infine, ed è una nostra mancanza, l’apparato di sicurezza non ha saputo cogliere i giusti segnali di quel che sarebbe successo”.


“E’ stata un’affermazione di arroganza e di potere” ha invece commentato l’assessore alla Legalità del Comune di Roma ed ex Pm anti mafia, Alfonso Sabella, intervistato da RaiNews24. “La consapevolezza che a Roma esistono le mafie ce l’ho da parecchio tempo, cosa che altri non hanno- ha aggiunto l’assessore- oggi ci sono tanti soggetti che negano l’esistenza di fenomeni mafiosi nella Capitale. Alcuni simboli, alcune immagini, come il carro trainato o la musica del Padrino, non sono una novità. Avevo visto queste cose già in passato, quando facevo il Pm a Palermo. Rivederle a Roma, e a distanza di tanti anni, mi lascia perplesso e preoccupato. Nella Capitale, però non c’è una sola organizzazione mafiosa perché la Capitale è troppo grande per essere controllata da una sola, e Roma non è una città mafiosa, però a Roma sono presenti organizzazioni che dialogano tra loro, che hanno rapporti e relazioni”.

L’assessore ha ricordato come siano state accertate “le relazioni tra Casamonica e Mafia Capitale, come sono state accertate relazioni tra Mafia Capitale e la Ndrangheta, tra i Casamonica e gli Spada, tra Mafia Capitale e soggetti legati ai Fasciani”. Ma, prosegue Sabella, “una Cupola non l’avremo mai, la magistratura sta facendo un lavoro straordinario e le altre istituzioni stanno facendo il loro compito, cosa che forse in passato hanno fatto molto meno”.

Intanto, in relazione all’impiego dell’elicottero che ha sorvolato alcuni quartieri della città di Roma in occasione del funerale lanciando petali di rosa, l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) ha fatto sapere di essere pronta “a disporre la sospensione cautelativa della licenza del pilota ai comandi dell’elicottero e ne sta dando relativa informazione alla Questura di Roma.

Da una prima ricostruzione dei fatti il volo è stato effettuato da un privato che è decollato dall’elisuperficie di Terzigno, in provincia di Napoli, con destinazione l’elisuperficie Romanina, utilizzando un elicottero monomotore R22. In arrivo su Roma ha chiesto alla torre di controllo l’autorizzazione all’attraversamento dello spazio aereo controllato, effettuando successivamente una deviazione su Roma a quota inferiore alla minima che, sulla città, non può essere meno di 1.000 piedi, ovvero circa 330 metri. Il sorvolo della città di Roma è comunque vietato agli elicotteri monomotore. Il lancio di materiale da bordo, peraltro, è proibito a meno di specifica autorizzazione che l’esercente non aveva. Si evidenzia, pertanto, che non è stata data alcuna autorizzazione, da parte dell’Enac, al volo o al sorvolo della città di Roma, conclude il comunicato.

A gettare benzina sul fuoco, intanto, ci ha pensato anche il parroco che ha celebrato le esequie, Don Giancarlo Manieri. “Probabilmente oggi lo celebrerei di nuovo, faccio il mio mestiere” ha detto a Sky Tg24. “Non ho avuto- ha aggiunto il parroco- nessuna indicazione da parte della Curia. Che cosa dovevo fare? Io faccio il mio lavoro e faccio il parroco, non spettava a me bloccare un funerale. Ho saputo che avevano appiccicato dei manifesti, che sono stati tolti subito, perché me lo hanno detto i miei collaboratori, poi dicono che abbiano messo l’altro, con il vestito da Papa, ma non l’ho assolutamente visto e non lo sapevo, perché non sono uscito”.

Sull’argomento, infine, è intervenuto anche lo scrittore Roberto Saviano, su Twitter: “La chiesa che negò i funerali a Piergiorgio Welby ieri li ha concessi in pompa magna al capoclan Vittorio Casamonica”.

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